Cisl, il sindacato che cambia
Quattro regioni oggi si confrontano sulla rivoluzione strategica e organizzativa. Ne discuteranno con Bonanni nel bene confiscato alla mafia, gestito da padre Garau.
di Piera Damiani
Protagonista nella società attraversata dalla crisi. In questo modo vuole essere, in un tale momento di difficoltà per il nostro Paese, la Cisl, stando in tal modo al passo coi tempi. Obiettivo da raggiungere puntando a un modello di rappresentanza sociale aperto alle nuove sfide dell’economia e della società, all’interno del quale cambiare il suo modo di essere, oltre al modo di rapportarsi attraverso un nuovo linguaggio.
A illustrare questo nuovo percorso sarà, alle 17 di oggi, Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, aprendo l’iniziativa, dal titolo esemplificativo “Riorganizzazione è rigenerazione”, che vedrà il sindacato impegnato in un momento di confronto a più voci sui temi della “militanza, rappresentanza, contrattazione e partecipazione”.
I lavori si svolgeranno all’Arca di Noè di Ciaculli, realtà gestita in un bene confiscato alla mafia dall’associazione “Jus Vitae” di padre Antonio Garau.
“Terremo il nostro dibattito qui – spiega Bernava – per sottolineare l’impegno della Cisl a fianco di tutti coloro i quali, come padre Garau, operano nelle zone a rischio e nei quartieri marginali, investendo se stessi nella lotta alle mafie e nella promozione di cultura della legalità”.
A tirare le fila dei discorsi sarà Raffaele Bonanni, leader nazionale del sindacato, che farà il punto su come la Cisl si è sino a oggi mossa su questi temi e su come intende procedere nel prossimo futuro. Con Bernava si confronteranno i segretari generali regionali: della Campania, Lina Lucci; della Lombardia, Gianluigi Petteni; del Piemonte, Giovanna Ventura.
Due del nord e due del sud per discutere assieme di sindacato e paese. E, appunto, di come cambiare per far crescere l’Italia. “Parleremo di riassetti – conclude Bernava – come anche di modelli di riferimento, di pratiche di azione sociale. Alla luce della devastante crisi che ha messo in ginocchio l’economia, in Sicilia specialmente. Con riguardo all’immobilismo della politica, che non riesce ad autoriformarsi, facendo tesoro dei moniti di Papa Francesco e del suo continuo appello alla solidarietà. Ma anche tenendo conto dei recenti accordi nazionali sindacati-imprese sulla rappresentanza, la democrazia sindacale e il modello contrattuale”.