Ciao Parrì!
Dopo la beatificazione di Padre Pino Puglisi, il prete ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993
di Erminia Scaglia
«Non c’è una cosa nostra, ma un Padre che è Nostro», con queste parole il cardinale Paolo Romeo ha riassunto la vita di Padre Pino Puglisi, comunemente 3P – il prete ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993 – davanti gli 80.000 tra fedeli e semplici curiosi accorsi sabato scorso a Palermo alla celebrazione eucaristica del Foro Italico, in vista della sua Beatificazione. Pino Puglisi è il primo martire di mafia, assunto nel calendario dei santi e beati venerati dalla Chiesa Cattolica. Un altro processo in corso è quello relativo al “giudice ragazzino” Rosario Livatino. E se pure un alto prelato come Mons. Bagnasco – dopo aver celebrato i funerali di Don Andrea Gallo, il prete rosso – è arrivato in questi giorni a negare l’innegabile, sconfessando addirittura il Papa (dicendo che il prete è stato ucciso in odium fidei, per odio della fede da parte di chi lo ha assassinato, non per la sua azione antimafia), chiari, precisi e diretti sono stati invece i moniti della Chiesa Palermitana quasi a voler riproporre il celebre tonante discorso pronunciato da Giovanni Paolo II alla Valle dei Templi. Questo per dire che il Vangelo si oppone fortemente alla Mafia, e non come gli stessi pseudocredenti mafiosi vogliono farci intendere. Il sacerdote semplicissimo, viveva in uno stato di povertà assoluta.
Con la sua gente combatteva ogni giorno per migliorare le cose nel quartiere di Brancaccio, in anni duri quali erano quelli delle stragi. Alla sua morte fu ritrovato sul selciato con le scarpe consunte e l’unica camicia buona che aveva indossato il giorno del suo compleanno.
“Parrino” lo chiamavano i suoi ragazzi, ovvero “parrì”, in siciliano significa sacerdote, una parola che assomiglia tanto a quella di padrino, ma che con la malavita organizzata non ha nulla a che spartire. Il centro Padre Nostro, voluto da 3P ancora oggi continua la propria instancabile opera a favore del recupero socio-culturale della periferia di Palermo.