Cani usati per trafficare cocaina, 75 arresti
Rete di gang sudamericane accusate di traffico internazionale di stupefacenti sgominata dalla Polizia di Stato. Perquisizioni in tutti Italia
di Alessandro Salvia
Tutto cominciava in Messico. Attraverso una delicata operazione chirurgica un veterinario compiacente inseriva degli ovuli di cocaina fra gli organi degli animali, fino a una massimo di 1,2 kg ciascuno. Gli involucri venivano precedentemente avvolti nel cellophane e in materiali radio-resistenti, come carta carbone e nastro isolante nero, al fine di rendere la droga invisibile ai raggi-x. Una volta in Italia, purtroppo, le povere creature venivano uccise e smembrate per recuperare il contenuto degli ovuli. Grazie alle indagini della Polizia di Stato e della Procura di Milano sono state emesse 75 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 57 maggiorenni e 18 minorenni, tutti sudamericani, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la persona, il patrimonio, traffico di stupefacenti e detenzione di armi. Ancora a piede libero 112 indagati, di cui 14 minorenni. Perquisizioni sono state effettuate nelle province di Bergamo, Brescia, Lodi, Pavia, Piacenza, Novara, Varese e Roma. Le cosiddette “Pandillas”, ovvero le gang latine, coinvolte nella vicenda sono principalmente Flow, Luzbel, Forever, Trinitarios, Mara Salvatrucha. Secondo gli inquirenti queste gang sono sotto certi aspetti molto simili alle organizzazioni criminali più potenti. Hanno infatti una scala gerarchica da rispettare, dei riti d’iniziazione, un linguaggio cifrato, e lottano fra di loro per il controllo del territorio.