Battiato , le “troie” e l’emancipazione femminile
La recente vicenda che ha visto protagonista Franco Battiato offre lo spunto per fare una riflessione sull’emancipazione femminile all’interno della società
di Davide Liberto La Mantia
La recente vicenda che ha visto protagonista Franco Battiato offre lo spunto per fare una riflessione sull’emancipazione femminile all’interno della società e redigere un “bilancio” su questo lento e a volte doloroso processo iniziato molti anni fà. L’insulto “troia” è il riflesso della morale sessuale corrente di cui le donne sono vittima e bersaglio, quando si vuole criticare o insultare una donna per qualsivoglia ragione: incapacità, stupidità, inefficienza, la critica o l’insulto hanno sempre per oggetto il ristretto ambito della condotta sessuale, vera o presunta. Gli insulti per eccellenza che posso essere rivolti ad una donna sono sempre “puttana, troia, zoccola, etc etc . ,anche quando il comportamento oggetto di critica non ha nulla a che vedere con la condotta sessuale. Tutto ciò è sintomatico di come l’emancipazione femminile sia ancora lontana, e la società abbia un attenzione morbosa e moralista riguardo i comportamenti sessuali delle donne. Ad esempio nessuno si sente in diritto di dover ipotizzare, quando un ministro donna nomina collaboratori uomini, che questi ultimi abbiano ottenuto il loro incarico elargendo prestazioni sessuali, invece quando avviene l’inverso il sospetto è quasi automatico e non vi è nessun pudore ad esprimerlo benchè non si abbia alcuna prova in merito alla questione. Battiato avrebbe potuto dire il parlamento è pieno di donne incompetenti, di donne inette, immeritevoli. Se avesse voluto usare un termine più colorito avrebbe potuto dire il parlamento è pieno di cretine, invece ha detto è pieno di “troie” non a caso, ma coerentemente con quella che è la morale sessuale comune, maniacalmente attenta a spiare, valutare, pesare e giudicare severamente i comportamenti sessuali delle donne.
Il problema non è tanto se in parlamento ci siano o meno donne” troie “. Il punto è che la loro condotta sessuale non dovrebbe essere oggetto di discussione. Si dovrebbe giustamente criticare la Carfagna per i suoi atti parlamentari non per aver avuto rapporti con berlusconi, la condotta sessuale delle donne non dovrebbe essere oggetto di alcuna discussione ,dire ci sono delle troie in parlamento dovrebbe essere tabù ed equivalere a dire ci sono dei “froci” in parlamento, comportamento sessuale che nulla a che vedere con la funzione esercitata, più o meno degnamente.