Bagheria. Storia di una villa contesa
Due associazioni in lotta per aggiudicarsi la gestione di Villa Ugdulena, tra le poche aree verdi rimaste nel comune a pochi passi da Palermo
di Matilde Geraci
Non si placa la polemica in merito alla gestione della villetta Ugdulena: lo spazio verde (uno dei pochi rimasti) nel centro storico di Bagheria, a due passi dal municipio.
La storia ha inizio con il bando relativo al suo affidamento annuale e la relativa assegnazione all’associazione “La Libellula”. Il tutto, secondo un’altra associazione locale, denominata “Bagheria Shopping”, sarebbe avvenuto seguendo metodi poco chiari, tanto da aver chiesto ufficialmente gli atti inerenti la proclamazione e aver annunciato che procederà per vie legali.
«Il 12 aprile 2013 – dichiara il presidente di “Bagheria Shopping”, Paolo Fontana – ho protocollato un’istanza al Comune di Bagheria, con oggetto “richiesta affidamento temporaneo per la villetta Ugdulena”, per pulire e fare lavori di giardinaggio su tutta l’intera area e ripristinare il palcoscenico, tutto a spese nostre. Il nostro scopo era quello di valorizzare la stessa città con organizzazioni di eventi di qualunque natura, prefiggendoci di avvicinare più visitatori possibili, incentivando la gente a fare shopping sull’intera area urbana».
L’associazione aveva già pronto un calendario di eventi sia per l’estate che per l’inverno, inseriti in un unico cartellone, che coinvolgeva staff esterni, amici e collaboratori, grazie soprattutto agli accreditamenti e ai protocolli di intesa stipulati per questa iniziativa. «Passano due mesi di colloqui verbali con sindaco e assessori. Ci era stato detto che occorreva fare un bando di gara, al quale abbiamo partecipato presentando il nostro progetto con regolare documentazione all’assessorato competente, ma pochi giorni dopo abbiamo saputo che la villa era stata assegnata all’associazione “La Libellula”, che propone una serie di attività culturali, formative, di ascolto e supporto psicologico. Secondo me l’aggiudicazione della villetta Ugdulena – afferma ancora Fontana – è stata fatta in maniera illecita e inappropriata».
La sensazione di perdita di tempo e presa in giro da parte dell’amministrazione comunale, percepita in questi mesi da “Bagheria Shopping”, si rafforza strada facendo. «Il 16 luglio abbiamo protocollato un’istanza al sindaco e al terzo settore per chiedere gli atti relativi alla proclamazione. Da lì speriamo di fare ricorso, anche perché il Comune ci deve spiegare quali sono stati i criteri di valutazione con i relativi punteggi. Ci auguriamo che si faccia chiarezza in questa storia, che va contro ai cittadini liberi che credono alle istituzioni, al senso di appartenenza nei confronti di questa città, e soprattutto ai negozianti che subiscono quotidianamente l’inefficienza dell’amministrazione».
Concorde sulla richiesta di pubblicazione degli atti e dei relativi criteri di valutazione, dei progetti e curricula di tutte le associazioni e dei rispettivi membri che hanno preso parte alla gara, è la stessa associazione affidataria, “La Libellula, «in risposta al comune bisogno di chiarezza, trasparenza, legalità e meritocrazia», dicendosi «certa della qualità del progetto presentato».
Precisa, inoltre, attraverso una nota, che «tutti i lavori eseguiti in villetta Ugdulena (potatura, rastrellamento, falegnameria, giardinaggio, pulizia, verniciatura, grafica, stampa e divulgazione delle attività non ancora avviate, ma non solo) sono stati interamente a carico dell’associazione e dei suoi collaboratori. L’intento e la speranza è quella di rivalutare un’area abbandonata e poco valorizzata attraverso attività laboratoriali e manifestazioni i cui contributi saranno destinati e reinvestiti per il raggiungimento degli scopi progettuali».