Appalti pubblici e mafia in provincia di Trapani
La Divisione anticrimine della questura di Trapani e la Guardia di Finanza hanno sequestrato beni e società degli imprenditori Francesco e Vincenzo Morici
Francesco e Vincenzo Morici, imprenditori trapanesi secondo la divisione anticrimine della questure del capoluogo siciliano avrebbero lavorato al servizio di Matteo Messina Denaro, così la mafia avrebbe controllato gli appalti pubblici più importanti cominciando da quelli per la ristrutturazione del Porto di Trapani necessari per ospitare la Vuitton Cup nel 2005 e quelli per la riapertura della funivia per Erice. Sotto sequestro sono finite le società romane “Coling spa” ed “Eumede consulenze ed ingegneria srl”, la “Trapani Infrastrutture Portuali Soc. Consortile a r.l”, e le quote a loro volta detenute nelle società “Litoranea Nord”, “La Funivia”, “Sperone”, “Torre Ascensori”, “Port Service”, “Traghetti delle Isole”, “Touring Service & Consulting”. Queste società avrebbero fatto parte del sistema che avrebbe garantito il controllo degli appalti pubblici agli uomini di Cosa nostra. i Morici avrebbero “comprato” la compiacenza di alcuni funzionari pubblici e avrebbero anche goduto, secondo quanto sostengono gli investigatori, dell’appoggio di alcuni politici, tra i quali, il senatore ed ex sottosegretario all’Interno, Antonino D’Alì, già imputato a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa.