Anche gli stranieri di Palermo voteranno i propri rappresentanti
Il capoluogo siciliano sempre più vicino a essere Capitale europea della Cultura.
Palermo eleggerà per la prima volta il prossimo 20 ottobre i propri rappresentanti nella “Consulta delle Culture”, istituzione cittadina pensata per la partecipazione politica dei cittadini stranieri, extracomunitari, comunitari e apolidi. La giunta comunale ha votato la proposta dell’assessore alla Partecipazione, Giusto Catania, attuando il regolamento approvato lo scorso 15 maggio, frutto di un processo partecipato che ha coinvolto comunità, associazioni e organizzazioni impegnate nel campo dell’immigrazione.
L’obiettivo della Consulta è quello di promuovere iniziative atte a favorire la conoscenza, da parte degli stranieri e degli apolidi, delle normative che disciplinano il soggiorno, la residenza, l’occupazione lavorativa, l’assistenza sociale e sanitaria, l’istruzione, la formazione professionale, il trasporto e la fruizione dei servizi pubblici; di agevolare l’incontro e il dialogo fra differenti culture, nella prospettiva di una società interculturale; prevenire o rimuovere ogni forma di discriminazione e di xenofobia; collaborare con il Comune nel fornire il necessario supporto agli stranieri, singoli e associati fra loro, per consentire l’effettivo esercizio di tutte le forme di partecipazione o di accesso ai documenti previsti dalle leggi e dai regolamenti per i cittadini residenti; fornire alle associazioni di stranieri la propria consulenza per redigere e sviluppare progetti di carattere culturale, sociale, economico; promuovere e sostenere iniziative volte sia al rispetto e alla valorizzazione dei caratteri culturali, linguistici e storici degli stranieri e degli apolidi al fine di favorire, da parte loro, la conoscenza di quelli della popolazione locale; infine, esprimere pareri obbligatori e non vincolanti sugli atti relativi di competenza degli organi del Comune, contribuendo ad avanzare proposte per il Governo della città.
La Consulta opererà attraverso il Presidente e l’ufficio di Presidenza, che verranno eletti all’interno dell’Assemblea dei 21 membri, in rappresentanza delle diverse aree geografiche presenti sul territorio.
Nello specifico, dal 20 al 26 settembre, quanti vorranno rappresentare la propria comunità all’interno della Consulta, dovranno presentare la candidatura, supportata da 50 firme, presso l’ufficio elettorale di Piazza Giulio Cesare 52. Il 31 maggio gli aventi diritto erano 18.348, ma si tratta di un numero che potrà subire delle variazioni sino alla chiusura dei termini di partecipazione. Per l’assessore Giusto Catania, si tratta di un momento focale per Palermo, che ha già superato il grande scoglio dell’approvazione del registro delle unioni civili, facendo un grande passo in avanti nella direzione della massima apertura verso un futuro del tutto diverso.
“Il 20 ottobre nascerà di fatto la quarta istituzione della città – afferma Catania – e sarà una grande festa per ognuno di noi. Le elezioni segneranno, infatti, una tappa fondamentale per promuovere il protagonismo e la partecipazione di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro nazionalità, alla vita del territorio”.
Anche per il primo cittadino si tratta di un atto che costituisce un ulteriore passo in avanti per Palermo, ormai ogni giorno veramente sempre più interculturale. E non solo sul fronte dell’integrazione tra differenti etnie. “Con questo profilo – dichiara in conclusione il sindaco, Leoluca Orlando – ci candidiamo a diventare “Capitale europea della Cultura”. Dopo le manifestazioni del Pride, che nei giorni scorsi ci hanno visti impegnati perché venga riconosciuta l’uguaglianza di tutti, l’elezione per la Consulta è l’ennesimo tassello capace di garantire la cornice dei diritti al prezioso mosaico Palermo”.