Pubblicato: Gio, 24 Gen , 2013

Amnesty International, campagna “Ricordati che devi rispondere”

L’associazione per la difesa dei diritti umani lancia un appello di 10 punti, che ha già raggiunto le 10.000 firme, su cui chiede ai candidati premier alle prossime elezioni di 

 

di Manuela Murgia

NEWS_93684Amnesty International (A.I.), associazione che da 51 anni difende i diritti umani e lotta contro le violazioni di questi stessi in tutto il mondo, ha appena lanciato la campagna “Ricordati che devi rispondere”. Con questa iniziativa A.I. spinge i candidati premier alle prossime elezioni nazionali a pronunciarsi su 10 temi specifici, facendo entrare di forza il tema dei diritti umani nel dibattito elettorale. Il primo punto; “Garantire la trasparenza delle forze di polizia e introdurre il reato di tortura” richiede ai candidati di esprimersi sulla necessità che in Italia le violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze dell’ordine, verificatesi durante il G8 di Genova e in molti altri casi di cronaca, siano punite individuando reati specifici. Con il secondo punto; “Fermare il femminicidio e la violenza contro le donne” A.I. richiede all’Italia di ratificare al più presto la Convenzione del Consiglio d’Europa del 2011 sulla violenza contro le donne e di adottare una legge ad hoc sulla parità di genere e sulla violenza contro le donne. Al terzo punto si chiede di “Sospendere gli accordi con la Libia sul controllo dell’immigrazione”; La pratica dei respingimenti in mare è stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti Umani poichè la Libia non garantisce il rispetto di questi ultimi né permette l’accesso degli immigrati alla protezione ad essi garantita dai trattati internazionali. Si richiede poi di esprimersi su gli altri punti: “Assicurare condizioni dignitose nelle carceri”, “Combattere l’omofobia e la transfobia”, “Fermare la discriminazione, gli sgomberi forzati e la segregazione etnica dei rom”, “Garantire il controllo sul commercio delle armi”, “Lottare contro la pena di morte nel mondo”, “Imporre alle multinazionali italiane il rispetto dei diritti umani”, “Creare un’istituzione nazionale indipendente per la protezione dei diritti umani”. Su quest’ultimo punto le Nazioni Unite sottolineano da decenni come ogni paese dovrebbe dotarsi di una istituzione nazionale dedicata ai diritti umani internazionalmente riconosciuti che sia indipendente e dotata di poteri e risorse adeguati. Staremo a vedere in che modo si esprimeranno i candidati.

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