Al via la quarta edizione di “Musilegalità”
Musica e parole contro la ‘ndrangheta per diffondere “una cultura nuova di pace, legalità e libertà”
«La musica come arma efficace non violenta, contro le mafie. È con questa profonda convinzione che la Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, anche quest’anno, organizza l’evento “Musilegalità”, portando i nostri giovani musicisti che frequentano il Conservatorio di musica di Vibo Valentia “Fausto Torrefranca”, insieme ai loro maestri, ad esibirsi in un concerto di Natale in quattro diverse località della Calabria». È quanto afferma in una nota Salvatore Magarò, presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta della Calabria e ideatore della manifestazione, nel presentare il concerto.
«Se non sarà cancellata la criminalità organizzata non vi sarà futuro per la nostra terra – aggiunge il consigliere regionale –. Ecco allora l’arma della musica e la bellezza di questi artisti che usano la musica, il più universale e potente dei linguaggi, quello che i giovani artisti sentono istintivamente proprio, per veicolare messaggi profondi, per scuotere dall’indifferenza, dall’apatia e dalla rassegnazione. Per pensare, per cantare ed esprimere desideri di giustizia. E suonare per suonarle alle mafie. Il senso profondo, politico, del progetto “Musilegalità” e il successo riscontrato negli anni precedenti è tutto qui: legato alla musica, che è armonia e armonia significa accordo. Le mafie isolano e dividono, la musica unisce».
La manifestazione si è aperta con il messaggio di Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, la quarta edizione di Musilegalità, la manifestazione ideata e organizzata da Salvatore Magarò, consigliere della Regione Calabria e presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta. L’iniziativa, coordinata da Orena Ventura, cui era presente anche l’arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano Salvatore Nunnari, si è svolta a San Pietro in Guarano, piccolo centro della Presila cosentina, nella chiesa di Santa Maria in Gerusalemme. Maria Falcone, presidente della Fondazione “Giovanni e Francesca Falcone”, è intervenuta in collegamento telefonico da Palermo. «Le regioni del Sud – ha detto – hanno tanto bisogno di legalità, quella legalità che è insita nel messaggio di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di quanti, come loro, sono stati vittime della mafia. La speranza è riposta nelle giovani generazioni. Dobbiamo aiutare loro a credere nella democrazia, nelle istituzioni e nella giustizia».
Poi, è scritto in un comunicato, «le note del Concerto di Natale e della legalità, hanno avuto il sopravvento. I talenti del Conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia, diretti da Antonella Barbarossa, hanno eseguito i più suggestivi brani della tradizione natalizia. Sull’altare si sono alternati i violini di Irene Aristippo e Manuela Stillitani, il flauto di Fabio Pepe, il coro diretto da Gianfranco Cambareri, accompagnati dall’orchestra composta da circa cento elementi».
Musica e parole contro la ‘ndrangheta per diffondere «una cultura nuova di pace, legalità e libertà», come ribadito da mons. Salvatore Nunnari, intervenuto al termine della prima parte del concerto. «I mafiosi – ha proseguito il presule – sono uomini deboli. Nei loro bunker si circondano di immagini di santi e di madonne. Ma in loro niente è cristiano perché chi semina morte offende Dio ogni giorno. Nella chiesa c’è un grande dibattito sul perdono. Ma il cristiano deve distinguere tra “pentitismo” e pentimento, tra perdono e condono. La mafia non si vince con i cortei e neppure con i personaggi antimafia. Ho visto crescere Rosy Canale: è terribile per i nostri giovani vedere coloro che, fino a ieri, erano un esempio di lotta alla mafia, finire in manette. La generazione nuova siete voi: voi siete la nuova pianta di una primavera che dobbiamo coltivare».
Poi la musica è tornata protagonista della serata. Il calendario dei concerti di “Musilegalità” proseguirà con altre tre successive iniziative. Il 20 dicembre il concerto si svolgerà a Gerace nella Cattedrale, il 21 dicembre a Catanzaro, nella Basilica dell’Immacolata e il 23 dicembre a Vibo Valentia nella Chiesa di Santa Maria La Nova, sempre alle ore 18.