Pubblicato: Gio, 9 Mag , 2024

9 maggio – Inaugurato il Casolare dove fu assassinato Peppino Impastato 

Dopo l’acquisizione al patrimonio e il restauro da parte della Regione Siciliana l’obiettivo è far sì che questo spazio non sia solo un memoriale, ma anche un luogo di formazione e sensibilizzazione.

Il 9 maggio, in occasione del 46° anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato, è stato inaugurato il Casolare di Cinisi, luogo simbolo in cui il giovane giornalista e attivista antimafia fu brutalmente assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Dopo un importante intervento di restauro, il casolare torna a essere uno spazio di memoria, riflessione e resistenza, dedicato a chi combatte la criminalità organizzata e a chi, come Peppino, ha sacrificato la propria vita per denunciare le ingiustizie e la violenza mafiosa.

Il casolare di Cinisi, dove Peppino fu portato e ucciso dai suoi aguzzini, era rimasto per molti anni un simbolo dell’omertà e della ferocia mafiosa. Ora, grazie al restauro, il luogo è stato trasformato in uno spazio della memoria che vuole rendere omaggio a Peppino e a tutti coloro che hanno lottato contro la mafia. L’inaugurazione di oggi ha rappresentato un momento di grande emozione per la comunità locale e per tutti coloro che continuano a battersi per i valori di giustizia, verità e legalità.

Durante la cerimonia, alla presenza di familiari, attivisti, rappresentanti delle istituzioni e cittadini, si è sottolineato come questo casolare, una volta teatro di un efferato crimine, ora diventi un simbolo di speranza e rinascita. È stato ricordato come Peppino, con le sue trasmissioni radiofoniche su Radio Aut, abbia messo in luce gli affari illeciti e la violenza della mafia locale, sfidando il potere mafioso di Tano Badalamenti, il boss che ne ordinò l’uccisione.

Il restauro del casolare è stato un progetto che ha coinvolto diverse realtà, grazie anche al contributo di associazioni antimafia, enti locali e fondi pubblici, che hanno voluto restituire dignità a un luogo che rappresenta uno dei punti più dolorosi nella storia della lotta alla mafia in Italia. L’intervento ha conservato la struttura originaria del casolare, ma ha anche integrato elementi che ne valorizzano la funzione di luogo di memoria.

Oltre al restauro architettonico, il casolare è stato arricchito con pannelli informativi, documenti storici e fotografie che raccontano la vita di Peppino Impastato e il contesto storico in cui operava. L’obiettivo è far sì che questo spazio non sia solo un memoriale, ma anche un luogo di formazione e sensibilizzazione, in cui giovani e adulti possano approfondire la storia della mafia e dell’antimafia in Sicilia.

Giovanni Impastato, fratello di Peppino, presente all’inaugurazione, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto e ha ricordato il coraggio e la determinazione di Peppino. “Questo luogo, che per noi rappresenta il dolore più grande, oggi si trasforma in un simbolo di speranza e di resistenza. Peppino continua a vivere nelle nostre lotte e nei nostri cuori”, ha detto Giovanni.

Anche le istituzioni locali e regionali hanno sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria di Peppino e di non smettere mai di raccontare la verità su quegli anni difficili. Il sindaco di Cinisi ha dichiarato: “Il casolare, oggi restaurato, non è solo un luogo di ricordo, ma un monito per le future generazioni. La lotta alla mafia passa anche attraverso la memoria e l’educazione, e Peppino è un esempio da seguire”.

L’inaugurazione di oggi segna solo l’inizio di una nuova vita per il casolare. Si prevede che il sito diventi un punto di riferimento per le scuole, le associazioni e tutti coloro che vogliono approfondire la storia di Peppino Impastato e della lotta alla mafia. Saranno organizzati eventi, incontri e visite guidate per raccontare il percorso di Peppino, dalla sua opposizione alla mafia di Cinisi fino al tragico epilogo della sua vita.

Inoltre, il casolare sarà un luogo in cui si parlerà non solo di memoria, ma anche di attualità, con un focus sulle nuove forme di criminalità organizzata e sulla necessità di continuare a battersi per la giustizia sociale e la libertà d’informazione, temi centrali nel pensiero di Peppino.

L’inaugurazione del casolare restaurato è un passo importante nel mantenere viva la memoria di Peppino Impastato e di tutti coloro che, come lui, hanno avuto il coraggio di opporsi alla mafia. Questo luogo, che una volta era un simbolo di morte, ora diventa un faro di speranza e resistenza, ricordando a tutti che la lotta per la giustizia e la libertà continua, giorno dopo giorno. Peppino Impastato, con la sua voce ribelle e il suo impegno indomabile, rimane un esempio per le nuove generazioni e per chiunque creda in un futuro libero dalla violenza e dall’oppressione mafiosa.

Il nostro servizio con le interviste al casolare e durante il corteo pomeridiano: https://fb.watch/ucwDSsKikj/

Di

- Danilo Sulis, oggi presidente di rete 100 passi, è l'amico di Peppino Impastato che ha fatto proseguire il cammino di Radio Aut con la nuova Radio 100 passi. Pioniere dell'informazione libera ed indipendente è stato anche docente in corsi di "Formazione professionale continua per giornalisti" presso il "centro di documentazione giornalistica" di Roma.

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