Pubblicato: Mer, 8 Mar , 2023

8 Marzo 2023: Giornata della Donna, una Lotta per la Dignità e i Diritti

Per ricordare che non si tratta di una festa ma di una giornata di lotta nata per ricordare le donne morte perché chiuse dal padrone in una fabbrica.

Ogni anno, l’8 marzo è una data simbolica che celebra la Giornata Internazionale della Donna, ma è importante ricordare che non si tratta di una semplice festa. Non è una giornata per regalare fiori o celebrare superficialmente la figura femminile. L’8 marzo è una giornata di lotta, nata dal sacrificio e dalla sofferenza di tante donne lavoratrici, molte delle quali hanno pagato con la vita la ricerca della dignità, della giustizia e del diritto a condizioni di lavoro sicure.

Il significato originario dell’8 marzo è strettamente legato alla lotta delle donne per i diritti lavorativi e sociali. Spesso viene erroneamente confuso con una ricorrenza allegra o con una celebrazione puramente commerciale. Tuttavia, la radice storica di questa data si trova in un tragico evento che ha segnato profondamente la storia dei movimenti femminili.

Nel 1911, a New York, si consumò una delle tragedie più sconvolgenti della storia del lavoro femminile: l’incendio della fabbrica di camicie Triangle Shirtwaist Factory, dove persero la vita 146 persone, di cui la maggior parte erano donne immigrate. Le lavoratrici erano state rinchiuse dai padroni dentro la fabbrica per evitare che uscissero durante l’orario di lavoro o che partecipassero agli scioperi. Questo atto crudele portò alla morte di donne giovanissime, bruciate vive o precipitate nel vuoto nel disperato tentativo di salvarsi.

Collage di foto tratte dal sito della ILR School

L’incendio della Triangle Factory diventò un simbolo di denuncia contro le condizioni inumane a cui molte lavoratrici erano sottoposte all’inizio del XX secolo, e rappresenta il punto di partenza per le rivendicazioni dei diritti delle donne nel mondo del lavoro e nella società.

L’8 marzo nasce dunque come un momento per ricordare queste lotte e per rivendicare un mondo più equo e giusto. Le donne scesero in piazza per chiedere uguaglianza salariale, diritti di maternità, orari di lavoro sostenibili, e soprattutto la fine della violenza e della discriminazione sul lavoro. Ancora oggi, purtroppo, molte di queste battaglie sono tutt’altro che vinte.

Nel 2023, l’8 marzo deve essere interpretato come una giornata per riflettere su quanto ancora c’è da fare. Nonostante i progressi degli ultimi decenni, le disuguaglianze di genere persistono, sia sul lavoro che nella società. Il gender pay gap (la differenza di retribuzione tra uomini e donne) è ancora una realtà, molte donne subiscono discriminazioni nelle loro carriere, e il problema delle molestie e violenze di genere continua ad affliggere migliaia di lavoratrici in tutto il mondo.

Nel 2023, le donne si trovano ancora a dover combattere per i loro diritti fondamentali. In molti paesi, le

leggi che tutelano le lavoratrici e garantiscono parità di trattamento sono spesso ignorate o applicate in modo inadeguato. Le donne continuano a essere sovraesposte al lavoro precario, malpagato e senza tutele, mentre il divario di genere nei ruoli dirigenziali e nelle posizioni di potere resta evidente.

Inoltre, la pandemia di COVID-19 ha aggravato ulteriormente la situazione. Molte donne hanno perso il lavoro o hanno dovuto abbandonare la carriera a causa delle difficoltà legate alla cura dei figli o dei familiari. La crisi economica che ne è seguita ha colpito in modo particolare settori dove la presenza femminile è predominante, come il commercio al dettaglio, il turismo e l’assistenza.

Il ricordo delle donne morte nell’incendio della Triangle Factory, così come delle tante altre che hanno lottato e sacrificato le loro vite per i diritti, è il motore che deve spingere la società contemporanea a non abbassare la guardia. Ogni anno, l’8 marzo deve essere un momento per riflettere e agire, affinché nessuna donna debba più subire ingiustizie sul lavoro o nella vita quotidiana.

Questa data ci ricorda che la parità non è ancora stata raggiunta e che le conquiste ottenute finora non possono essere date per scontate. Le donne continuano a dover affrontare sfide profonde in termini di rappresentanza politica, autodeterminazione e libertà di scelta, inclusi i diritti riproduttivi e l’accesso all’istruzione in molte parti del mondo.

L’8 marzo 2023 non deve essere celebrato come una festa, ma vissuto come una giornata di lotta e consapevolezza. Un’occasione per ricordare le donne che hanno perso la vita in nome della giustizia e per riflettere sulle battaglie ancora in corso. Solo attraverso un impegno collettivo e continuo si potrà costruire una società più giusta, dove nessuna donna debba morire o essere discriminata per il semplice fatto di essere donna.

Il sacrificio delle lavoratrici di oltre un secolo fa ci insegna che la lotta per i diritti non può essere abbandonata. Questo 8 marzo, più che mai, è il momento di unirsi nella consapevolezza che la battaglia per l’uguaglianza e la dignità non è ancora finita.

Di

- Danilo Sulis, oggi presidente di rete 100 passi, è l'amico di Peppino Impastato che ha fatto proseguire il cammino di Radio Aut con la nuova Radio 100 passi. Pioniere dell'informazione libera ed indipendente è stato anche docente in corsi di "Formazione professionale continua per giornalisti" presso il "centro di documentazione giornalistica" di Roma.

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