Pubblicato: Gio, 2 Mag , 2024

30 aprile: 42° anniversario dell’assassinio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo.

L’evento “Contro mafia e corruzione” organizzato dalla CGIL.

Il 30 aprile 2024 segna il 42° anniversario dell’efferato assassinio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, due figure emblematiche della lotta alla mafia e alla corruzione in Italia. Oggi, davanti alla lapide nel luogo dell’eccidio a Palermo, li abbiamo ricordati con una cerimonia sobria ma intensa, un omaggio alla loro memoria e al coraggio con cui hanno affrontato la criminalità organizzata, pagandone il prezzo più alto.

Pio La Torre, segretario regionale del PCI in Sicilia, insieme al suo collaboratore Rosario Di Salvo, fu ucciso il 30 aprile 1982 dalla mafia. La Torre è noto non solo per il suo impegno politico, ma soprattutto per la sua proposta di legge che avrebbe introdotto il reato di associazione mafiosa nel codice penale e reso possibile la confisca dei beni ai mafiosi, una misura che ha rappresentato un punto di svolta nella lotta alla criminalità organizzata in Italia.

Oggi, nel luogo in cui La Torre e Di Salvo furono brutalmente assassinati, si è tenuta una cerimonia commemorativa alla presenza di cittadini, istituzioni e rappresentanti della società civile. Davanti alla lapide che segna il luogo dell’eccidio, è stato deposto un omaggio floreale, accompagnato da un minuto di silenzio in memoria dei due uomini. Le parole dei partecipanti hanno richiamato il sacrificio di La Torre e Di Salvo, ricordando come il loro esempio continui a ispirare la lotta contro la mafia e la corruzione anche nelle generazioni più giovani.

L’evento “Contro mafia e corruzione” organizzato dalla CGIL

Le commemorazioni erano iniziate già ieri con l’evento intitolato “Contro mafia e corruzione”, organizzato dalla CGIL presso la scuola che Pio La Torre aveva frequentato da ragazzo. L’incontro ha coinvolto studenti, insegnanti, sindacalisti e attivisti, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sui temi dell’antimafia e della giustizia sociale. L’evento ha ricordato non solo il ruolo di La Torre come politico, ma anche come sindacalista, sempre attento ai diritti dei lavoratori e alla difesa delle fasce più deboli della società.

Durante l’evento, vari relatori hanno sottolineato l’importanza della lotta alla corruzione come parte integrante della battaglia contro la mafia, in quanto la corruzione rappresenta uno strumento attraverso cui le organizzazioni criminali riescono a infiltrarsi nelle istituzioni, a manipolare l’economia e a mantenere il controllo del territorio. I giovani presenti hanno ascoltato con attenzione le testimonianze di chi, oggi, continua a portare avanti quella stessa battaglia per un’Italia più giusta e libera dal potere mafioso.

La figura di Pio La Torre resta centrale nella storia della lotta alla mafia in Italia. Il suo impegno per la legalità e la giustizia culminò nella presentazione della legge Rognoni-La Torre, che divenne un potente strumento per lo Stato nella lotta alla mafia. Quella legge permise per la prima volta di considerare l’associazione mafiosa come un reato a sé stante e consentì la confisca dei beni accumulati illegalmente dai mafiosi, sottraendo loro risorse fondamentali per la loro sopravvivenza.

Rosario Di Salvo, braccio destro e amico fedele di La Torre, condivideva con lui l’impegno nella lotta contro la mafia e per i diritti dei lavoratori. Il suo sacrificio, accanto a quello di Pio, rappresenta un simbolo di coraggio e resistenza contro la violenza mafiosa.

Ricordare Pio La Torre e Rosario Di Salvo non è solo un esercizio di memoria storica, ma un appello alla società civile a continuare la lotta contro mafia e corruzione. Il loro esempio deve ispirare l’impegno quotidiano delle istituzioni, dei cittadini e soprattutto delle giovani generazioni, affinché il sacrificio di chi ha lottato per un futuro migliore non venga mai dimenticato.

Le commemorazioni di oggi e l’evento di ieri alla scuola frequentata da La Torre sono un segno di continuità, un messaggio forte: la lotta per la giustizia sociale e la legalità deve continuare, perché il ricordo di Pio La Torre e Rosario Di Salvo vive in ogni battaglia contro l’oppressione mafiosa e la corruzione.

Il nostro servizio video: https://youtu.be/WcU0xYRe4PQ

Di

- Danilo Sulis, oggi presidente di rete 100 passi, è l'amico di Peppino Impastato che ha fatto proseguire il cammino di Radio Aut con la nuova Radio 100 passi. Pioniere dell'informazione libera ed indipendente è stato anche docente in corsi di "Formazione professionale continua per giornalisti" presso il "centro di documentazione giornalistica" di Roma.

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