10 Ottobre: Obesity Day 2013
Si è appena conclusa la tredicesima edizione dell’Obesity Day, riportante i nuovi dati relativi al sovrappeso e all’obesità di adulti e bambini.
In occasione dell’ultima Obesity Day, giornata di sensibilizzazione alla cura e prevenzione dell’obesità promossa dai centri ADI – Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica – è stato pubblicato un nuovo report riguardante l’attuale condizione dell’obesità in Italia.
L’attenzione che il Centro pone nei confronti di questo tema, da cui sono scaturiti molteplici studi e strutture di ausilio in tutta Italia, è da ricondurre alla consapevolezza che l’eccesso ponderale – ossia la fattispecie del sovrappeso e dell’obesità – è uno dei principali fattori che determinano l’aumento delle malattie croniche non trasmissibili.
Proprio alla luce di questo rischio si pone una grandissima attenzione alla condizione dell’eccesso ponderale nei giovani, considerando che da anni l’Italia è ai primi posti tra i paesi europei per percentuale di obesità infantile. Gli ultimi dati, corrispondenti al 2012, ritraggono comunque una situazione migliore rispetto alle precedenti: la percentuale di sovrappeso tra i bambini di 8 e 9 anni è diminuita dell’1% rispetto al 2011 e quella dell’obesità ha registrato un calo del 2%. Questa ottimistica riduzione è da attribuire a una maggiore qualità dell’alimentazione e dell’attività fisica durante le ore scolastiche, fattore sul quale il sistema di sorveglianza ministeriale Okkio alla Salute si è focalizzato regione per regione.
Per quanto riguarda i dati sugli adulti, invece, non si registra una sensibile oscillazione della percentuale dal 2008 sino ad oggi. Ciò che allarma di questa condizione di stallo è la scarsa consapevolezza della necessità di gestire la propria alimentazione ed il proprio peso in previsione della prevenzione di malattie croniche, che possono manifestarsi con l’avanzare dell’età.
Mirato alla sensibilizzazione degli adulti è il programma nazionale Guadagnare Salute, che si concentra sull’educazione all’attività fisica, al controllo dell’alimentazione e alla riduzione del consumo di alcol e fumo. A livello europeo è stato promosso il progetto Health 2000, che punta al miglioramento degli stili di vita sottolineando non tanto il rischio obesità quanto quello di contrarre malattie degenerative.
Il tema è diventato talmente tanto sentito anche a livello internazionale – basti pensare all’allarme obesità negli USA – da suscitare l’impegno delle Nazioni Unite, al fine di coordinare l’intervento dei governi il cui interesse nei riguardi dell’eccesso ponderale è correlato anche alla crisi economica, considerata l’eccessiva spesa sanitaria che negli ultimi anni gli Stati sono chiamati ad affrontare.