Pubblicato: ven, 7 Mar , 2014

Una partita di calcetto per Alfio Sparti

Evento sportivo in memoria della vittima di ‘ndrangheta a Lamezia Terme

un momento della consegna della targa

Una Calabria diversa quella testimoniata domenica 2 marzo 2014 presso il Palazzetto dello Sport “Alfio Sparti” di Lamezia Terme. Una partita di calcio a 5 organizzata dall’Associazione Risveglio Ideale di Lamezia Terme per ricordare Antonio Raffaele Talarico, ucciso dalla ‘ndrangheta. Era il 2 settembre 1988 ed una guarda giurata in servizio, il Sig. Talarico, viene freddata da colpi di pistola alla schiena che “per difendere il suo diritto al lavoro gli è stato negato il suo diritto alla vita”.

Con queste parole, Simona Vescio organizzatrice dell’evento e socio fondatore di Risveglio Ideale, ha voluto colorare un ricordo di una Calabria che non trova pace. Una Calabria affondata nell’omertà di chi non vuole esporsi, di chi continua a non trovare il coraggio di affrontare ogni giorno la realtà. Una Calabria di mandanti e mandatari, senza responsabilità alcuna. E di responsabilità si è parlato difatti durante il dibatto apertosi nella giornata di domenica. Sin subito quella “responsabilità” dell’amministrazione locale assente durante una giornata di fondamentale importanza per il territorio lametino, dove a sostituire l’Ente Locale, sono stati i cittadini a dedicare un momento per “uno di loro” che, nonostante sia stato riconosciuto dallo Stato quale “vittima innocente di ‘ndrangheta”, è rimasto 26 anni nel silenzio. Si parte dalle Donne, dallo Sport e dai Cittadini: si riparte dall’onestà culturale. Si riparte dal piccolo con la Royal Team Lamezia che ha segnato i goal più importanti: le regole . Proprio di regole, di condivisione, di collaborazione, di squadra si parla come modelli di vita che ognuno di noi è chiamato a rispettare, ma prima ancora è invitato a portare in campo ogni giorno. Insomma un evento che ha segnato non solo goal di squadra ma tutta la famiglia Talarico.

L’On.le Angela Napoli ha così voluto premiare Gilda Talarico come riconoscimento sul fronte della legalità. Un messaggio chiaro e di speranza quello della nuova Collaboratrice esterna della Commissione Parlamentare Antimafia: dove lo Stato abbandona, chi ha lottato e chi lotta ancora, contro l’altra faccia della medaglia, deve più che mai essere accanto ai familiari per dimostrare che non tutti siamo uguali e che non è accettabile che ancora una volta, nel 2014, si debba pagare il prezzo della vita per un errore di mano, per un pensiero che non riflette e per un’intelligenza ormai addossata dalla ricchezza materiale.

La Calabria non è infatti una Terra solo di mafiosi o solo di persone colluse con le organizzazioni criminali. La Calabria, e lo ha dimostrato la domenica del memorial, è fatta principalmente di gente onesta, perbene, coraggiosa e intelligente che, in tempi di crisi di valori, trova la forza di non tacere. Lo ha espresso egregiamente questo manifesto dei valori, a cui tanto si ispira Risveglio Ideale, l’Avv. Giovanna Fronte, tra i relatori dell’iniziativa, richiamando l’attenzione verso i giovani. Così come Orfeo Notaristefano, noto giornalista e scrittore calabrese – per lavoro a Roma – dove ha sottolineato, riportando un paragone con Casal di Principe e i Casalesi, che prima di combattere contro il malaffare, la gente disonesta e le cosche mafiose, c’è sicuramente bisogno di focalizzare l’attenzione sui cittadini per non indurli a compromessi sporchi e facili. Ci vuole “contatto” con il territorio, ci vuole “empatia”, così come lo descrivono Carola Nicastro e Franco Roppo Valente – membri del Laboratorio Culturale “La Piazza”: l’importanza di vivere i propri confini porta a risultati non solo immediati ma incredibilmente concreti nelle loro necessità. Dunque, una Calabria chiamata ad amare ed amarsi; una Calabria tenuta a denunciare quotidianamente. Proprio come era solito Peppino Impastato “io voglio dire che la mafia è una montagna di MERDA”.

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