Pubblicato: sab, 7 Dic , 2013

“Trent’anni di mafia”, il docufilm dedicato a Di Matteo

Il lungometraggio che racconta la storia della mafia agrigentina. Il regista: «Non possiamo e non dobbiamo, quindi, permettere che i magistrati vengano “abbandonati” nella solitudine»

936008_454139234705701_931900049_nUscirà agli inizi del prossimo anno, “Trent’anni di mafia”,  il docufilm dedicato al pm Nino Di Matteo e a tutti i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Ad annunciarlo è lo stesso regista Mario Musotto, di Agrigento: «Se noi cittadini volessimo soltanto pensare di fare antimafia – spiega – dovremmo iniziare dando sostegno a chi combatte in prima linea la mafia, a chi mette a rischio la propria vita e gli affetti più cari per giocare in attacco questa partita contro il cancro mafioso. Per questo abbiamo deciso di dedicare il nostro lavoro al pm Nino Di Matteo e a tutta la Procura distrettuale antimafia di Palermo».

Il docufilm racconta la storia della mafia nella provincia di Agrigento, ricostruita con la guida del giornalista Franco Castaldo e con le musiche originali del leader dei Tinturia, Lello Analfino. «La storia della mafia – dice ancora Musotto – ci insegna quanto la criminalità possa essere violenta. E in momenti come questi, in cui arrivano precise minacce a uomini di Stato come il pm Di Matteo da parte di uomini come Totò Riina che hanno infangato ed insanguinato la Sicilia, il sostegno della società civile dev’essere forte e presente, per stringersi attorno ai magistrati della Dda. Noi con il nostro lavoro vogliamo tributare un ringraziamento a tutte le persone che ogni giorno lavorano per sconfiggere la mafia, per far sapere loro che non sono soli, che i cittadini onesti sono al loro fianco. Falcone diceva “Si muore quando si viene lasciati soli”. Non possiamo e non dobbiamo, quindi, permettere che i magistrati vengano “abbandonati” nella solitudine. Dobbiamo, invece, far sentire la vicinanza, la presenza e il sostegno della parte onesta di questa terra».

«Se noi cittadini volessimo soltanto pensare di fare antimafia dovremmo iniziare dando sostegno a chi combatte in prima linea la mafia, a chi mette a rischio la propria vita e gli affetti più cari per giocare in attacco questa partita contro il cancro mafioso. Per questo abbiamo deciso di dedicare il nostro lavoro al pm Nino Di Matteo e a tutta la Procura distrettuale antimafia di Palermo» spiega il regista illustrando con parole semplici e chiare il presupposto insito del suo film, un film che parla della storia della mafia radicata ad Agrigento, ripercorsa e ricostruita grazie alla collaborazione del giornalista Franco Castaldo, che ha offerto il proprio contributo giornalistico per una giusta causa.

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