Pubblicato: gio, 10 Ott , 2013

Tragedia di Lampedusa, i sindacati in piazza

Domani, in tutta Italia, all’insegna dello slogan “Fermiamo le stragi nel Mediterraneo” Cgil, Cisl e Uil, scendono in piazza.

 

 

NEWS_165815In un momento come questo in cui, dopo la tragedia di Lampedusa, da più parti ci si interroga per cercare di capire come porre fine a queste tragedie dell’umanità, anche i tre maggiori sindacati italiani scendono in campo per reclamare una diversa politica in materia di immigrazione ed asilo. A Lampedusa, intanto, il drammatico conto delle vittime è salito a 309. Per domani, dal Nord al Sud del Paese, è stata indetta una di giornata mobilitazione nazionale, con iniziative che verranno definite a livello territoriale. In Sicilia sono previste delle iniziative a: Catania, Palermo, Ragusa, Messina, Caltanissetta, Siracusa, Caltagirone, Agrigento e Trapani.

La tragedia di Lampedusa si aggiunge “a decine di altre che si sono consumate negli ultimi anni e che sono costate la vita ad oltre ventimila persone: esseri umani che hanno lasciato il loro Paese fuggendo da guerre e persecuzioni o alla ricerca di una vita migliore”. Questo è quanto dichiarato dalla “Triplice” in una nota. Inoltre, Cgil, Cisl e Uil, “non resteranno in silenzio di fronte al ripetersi di queste tragedie. Il mondo del lavoro si mobilita perché all’indignazione ed al dolore possa seguire la ricerca di soluzioni concrete”.

Oltre alla giusta declinazione di principio, i tre sindacati più rappresentativi del Paese scendono nel concreto avanzando la propria proposta alle istituzioni. In particolare, si passa dalla necessità di realizzare un piano per la costruzione di un efficace sistema di accoglienza, anche attraverso l’impegno dell’Unione Europea a sostenere una delle più importanti frontiere europee nel Mediterraneo, all’istituzione di corridoi umanitari per i profughi che fuggono dalle guerre, rendendo effettivamente esigibili in condizioni di sicurezza, l’accesso all’asilo ed alle misure di protezione internazionale, per finire poi con la riforma della legislazione sull’immigrazione e la richiesta di dotare l’Italia di una legge organica in materia di asilo. Inoltre, non manca un forte richiamo all’esigenza di contrastare la tratta degli esseri umani, “anche attraverso forme efficaci di collaborazione con i Paesi di origine e di transito di migranti e profughi e colpendo duramente i trafficanti”.

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