Toscana: disorientamento politico
Dallo smarrimento ideale alle difficoltà di reperimento dei mezzi finanziari.
Nel mese di ottobre la maggioranza al Consiglio comunale di Montevarchi, di centrodestra, ha deciso l’installazione di un crocifisso nella sala consiliare, luogo laico per eccellenza essendo rappresentati in essa tutti i cittadini del territorio comunale, qualunque ne sia la confessione ovvero la non appartenenza a pratiche religiose. Una decisione ideologica, pertanto, e considerando che il proponente è stato il capogruppo Roberto Petrucci della Lega nord ciò è spiegabile.
La risoluzione è passata con il voto favorevole di 11 consiglieri: dunque 10 della maggioranza più Francesco Grasso dell’opposizione. L’unico che ha votato palesemente contro è stato Carlo Norci del M5S, proprio appellandosi allo spirito di laicità che dovrebbe informare il governo delle nostre città. Ma tale difesa non è venuta dai consiglieri dei partiti che della laicità dovrebbero essere il baluardo.
Da dove nasce tale cautela? Sono più papisti del papa i consiglieri del centrosinistra, nonostante oggi sieda sul soglio di Pietro un Papa del calibro di Francesco?
La Chiesa ha tralignato sovente dalla Parola, attratta dal potere terreno e da sete del lusso mondano, i laici peggiori sono venuti a lei e sono stati accolti, e molti degli ecclesiastici peggiori hanno raggiunto i vertici, i riti , i simboli e i vuoti dogmi hanno sostituito il senso profondo della fede, in quella opaca chiesa degli inchini a mafiosi e ‘ndranghetisti. Francesco sta tentando un grande rinnovamento culturale, ma la mediocrità fatica a capirlo, la reazione vorrebbe che facesse la fine di Luciani.
Il 20 di marzo, l’assemblea dei sindaci, in sede Ato Toscana Sud, ha approvato il corrispettivo di ambito 2017 e la ripartizione a base comunale relativamente al costo dei servizi di gestione dei rifiuti, in pratica un incremento a carico dei cittadini delle tariffe della Tari . Questo è quanto ha fatto sapere il sindaco di San Giovanni Valdarno, Maurizio Viligiardi, che ha votato contro. La delibera riguardava l’approvazione della base su cui si calcola la nuova tariffa del 2017. Ha sostenuto infatti Viligiardi che con tale delibera “si propone di incrementare le tariffe Tari a causa di un aumento dei costi applicati per il conferimento agli impianti senza un corrispettivo aumento dei servizi o dell’offerta”. La decisione è passata con il voto favorevole del 94,39% delle quote dell’assemblea votante. Oltre a San Giovanni hanno votato contro solamente altri 6 Comuni, 4 sono del Valdarno aretino: Bucine, Cavriglia, Pergine Valdarno, Montevarchi. Hanno invece espresso parere favorevole Terranuova Bracciolini, Castelfranco Pian di Scò, Loro Ciuffenna, Laterina.
Le associazioni di categoria, Cna, Confartigianato, Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, che insieme rappresentano l’intero tessuto economico e produttivo del Valdarno, sono insorte firmando un documento comune in cui si oppongono a qualsiasi rincaro e denunciano il comportamento dei sindaci che dimostrano, secondo i firmatari del documento, nessuna consapevolezza della gravità della crisi economica in atto e affermano le associazioni che il sistema economico non ha alcun bisogno di aumenti tariffari senza corrispettivo aumento dei servizi e che con la decisione presa gli amministratori locali contraddicono il tanto conclamato “sostegno alle imprese”.
Le associazioni di categoria ricordano che il Ministero dell’economia ha chiarito che non possono essere soggetti a Tari i locali produttivi, in cui pertanto si producono rifiuti speciali e non urbani e sostengono che occorrerebbe una ridefinizione della Tari per renderla compatibile con gli obiettivi di tutela ambientale e per rendere più leggero il tributo per le imprese.
Le amministrazioni locali sono state collocate in una posizione contraddittoria dalla politica regionale toscana delle aree vaste e dal sistema di gestione dei servizi, e vi è anche altro: mi diceva qualche tempo fa il sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni che la sua amministrazione, con gli introiti della discarica di Podere Rota, finanzia la politica sociale, di solidarietà e welfare, che è abbastanza sviluppata in quel Comune. Terranuova ha dato voto favorevole per l’approvazione del corrispettivo di ambito. L’affogamento centrale delle amministrazioni comunali, con buona pace del federalismo, pone sovente i sindaci nella situazione o di dover aumentare le tariffe dei servizi essenziali per i cittadini o di dover rinunciare a politiche qualificanti per il governo della civile convivenza.
Fulvio Turtulici