Pubblicato: sab, 16 Nov , 2013

Torna Forza Italia, scissione nel Pdl

Congresso Nazionale, annuncio del ritorno di Forza Italia contro la decisione di Alfano di creare il Nuovo Centrodestra

 

Berlusconi-ombraAccendi la televisione oggi e te lo ritrovi davanti. Sempre uguale, forse ringiovanito (fuori), sempre ironico, ma allo stesso tempo sempre banale. Oggi come ieri, come sempre.

Ma come spesso accade peggiore si rivela la situazione degli astanti al Coordinamento Nazionale che ridono ad ogni sospiro dell’innominabile, senza un’apparente motivazione. Innominato, si. O almeno così dovrebbe essere in una condizione generale che farebbe invidia al Paese dei balocchi collodiano.

Gli annunci di oggi sono la fine del Pdl per colpa dei ‘traditori’ ed il ritorno a Forza Italia – in cui entrerà con ogni probabilità anche Adriano Galliani – fermo restando che la scissione è opera di uno scalfariano “Non ci sto” da parte di Angelino Alfano. Una volta tanto non è Lui che decide, stavolta subisce senza dare eccessivamente nell’occhio.

Dalla pitonessa al nano fino all’unicellulare Fitto tutti sembrano pendere dalle sue labbra; dalle magnifiche battute ironiche (“Il Nuovo Centrodestra” non mi sembra un nome vincente, li chiameremo “cugini d’Italia’”) alle più seriose e lungimiranti prese di posizione sul nuovo gruppo di Alfano assolutamente da rispettare (si accenna qualche lacrima).

Esistono vari tipi di servilismo; quello opportunista e quello devoto. Pur essendo un paese laico nessuno può giudicare e/o criticare qualsiasi forma di culto, divismo o venerazione: c’è chi venera un dio, c’è chi venera tanti dei, c’è chi venera l’Innominato. Il fatto che il quoziente intellettivo sia particolarmente inconsistente per qualsiasi analisi logico-politica è un affare non personale ma rimesso al giudizio dei votanti la cui buona parte, evidentemente, non è da meno. Devozione è credenza, a priori; il ‘creduto’ lo sa e parla. Parla sempre in ogni luogo, di ogni argomento (politica, economia, calcio, vita privata) pur di apparire.

Non importa cosa si dica ma basta che si dica: questo sembra essere il punto fisso del nostro amico Innominato, che vive da pubblicitario qual è, sulla presenza televisiva e su esternazioni estemporanee che spesso manco pensa.

Ma già, cosa pensa? Molto probabilmente pensa e dice quello che gli italiani amerebbero sentirsi dire ed incarna esattamente quello che gli uomini maschilisti e ignoranti vorrebbero essere. Ricchissimo ultrasettantenne, piacente, simpatico, ironico, fidanzato con una che potrebbe essere sua nipote – intendendo figlia di figli – che passa serate ‘alternative’ nella sua splendida dimora lombarda.

Falchi e colombe, traditori e amici. Da un lato i traditori, Alfano e compagnia cantante, che hanno effettuato una mossa di finiana memoria vedendo il tramonto di un ventennio, dall’altro gli irriducibili. Non bastando la gente che lo circonda adesso ci sono pure i ‘falchetti’, autentici amebe della borghesia altolocata con un livello di cultura e di insegnamento ricevuto pari ad una benestante famiglia di plancton.

Cosa sappiano questi falchetti dell’accusa per compravendita dei senatori, del falso in bilancio, del processo Sme, di Mediaset, Dell’Utri, Craxi, degli inizi come cantante su navi da crociera, del Milan e delle ‘olgettine’ non è dato a sapere.

Torna Forza Italia quindi, una lunga storia commovente mai finita, da pelle d’oca; tutto questo in un annuncio in cui non viene mai nominato Alfano come qui non si è mai nominato qualcun altro cercando di smontare una tecnica che va avanti da tanto, troppo tempo.

Dopo un breve malore termina il Congresso, fuori ad aspettarlo il pullman ‘Angelino’. Ironia della sorte.

 

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