Pubblicato: mer, 16 Ott , 2013

Torino intitola piazza a Mauro Rostagno

La città ricorda il giornalista ucciso in un agguato mafioso dedicandogli un’area adibita a mercato. Libera: «Un punto di partenza, non certo d’arrivo»

 

MauroRostagnoLa Commissione Toponomastica di Torino, riunitasi ieri, ha deliberato di intitolare un luogo alla memoria di Mauro Rostagno, il sociologo e giornalista ucciso dalla mafia il 26 settembre del 1988 a Valderice, in provincia di Trapani. Si tratta di una piazza, di un sedime – se vogliamo essere “urbanisticamente” precisi – che arriva a 5 anni dalla prima richiesta avanzata dalla famiglia e dalle associazioni Amos e Libera, le quali, per la verità, si sono sempre battute affinché la città in cui Rostagno nacque gli riconoscesse in modo indelebile il suo valore.

Ne avevano persino indicato uno: il Ponte di via Livorno, un ponte ancora senza nome, che attraversa la Dora e che però il Comune aveva rifiutato di dedicare al suo concittadino. Forse anche perché, come spiega la sua compagna Elisabetta Roveri, Rostagno «era ed è un personaggio scomodo per la sinistra italiana». Nonostante ciò, nel giorno del 25° anniversario dell’assassinio, l’associazione Libera, la stessa Chicca e la figlia Maddalena hanno deciso di intitolare simbolicamente quel ponte al giornalista ucciso, con l’intento di «sollecitare l’Amministrazione torinese a dedicare un luogo a Mauro». Era partito anche un mailbombing, al quale avevano aderito tantissimi cittadini, tra i quali anche la consigliera Rai Benedetta Tobagi e il deputato Sel Claudio Fava: perché «qui a Torino tutto è iniziato. Qui vive oggi tutta la sua famiglia, anche suo nipote Pietro che non ha mai conosciuto».

La pressione sulle istituzioni cittadine ha portato oggi all’intitolazione del piazzale che si trova in un’area adibita a mercato, precisamente tra via Vandalino e via Chanoux, zona Pozzo Strada. «Un luogo che aiuterà le persone ad incontrarsi», dichiarano i consiglieri comunali di Torino, Michele Curto e Marco Grimaldi (Sel). Lo stesso entusiasmo si riscontra nelle parole del deputato Pd e presidente di Acmos, Davide Mattiello: «Mauro sarebbe stato contento. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, soprattutto a chi in Consiglio comunale ha votato, pur provenendo da sensibilità differenti, perché ha compreso il valore universale e civico della vita di Mauro».

Non è invece della stessa opinione Libera. «Non possiamo essere pienamente soddisfatti della scelta presa. Perché, se da una parte la città è riuscita a trovare un luogo a Mauro, dall’altra non possiamo che esprimere il nostro dispiacere per come si è arrivati a questa decisione». L’associazione ricorda infatti come, a più riprese, aveva chiesto al Comune di Torino di rispondere in merito alla proposta di dedicare il ponte alla memoria di Mauro. «Così non è stato, se non in modo implicito. Con la delibera della Commissione Toponomastica, l’area destinata a mercato prenderà il nome di Mauro Rostagno, quindi il ponte di via Livorno, che non ha ancora un nome, non verrà a lui intitolato». Sempre secondo Libera, inoltre, il piazzale indicato dal Comune, è «un luogo spoglio, un’area che corre tra un giardinetto e una via. È un “non luogo“. Rostagno nella vita ha sempre cercato di modificare il contesto in cui ha vissuto, operando per renderlo più bello. Per questo, crediamo non sia possibile lasciare il piazzale nelle attuali condizioni». Ecco perché «chiediamo all’Amministrazione di Torino di impegnarsi, sin da ora, a rendere il “sedime” un luogo bello, con la collaborazione di quanti, nel territorio e tra le associazioni, vorranno partecipare».

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