Pubblicato: mar, 5 Nov , 2013

Terra dei fuochi, una mozione del M5S da’ avvio al dibattito parlamentare

 

Dopo venti anni di roghi tossici, di colpevole indifferenza da parte della politica e delle istituzioni, la tragica vicenda campana è al centro della discussione a Montecitorio. Non solo i pentastellati, ma anche Sel, Pd, Sc e Pdl, chiedono iniziative per la bonifica dei territori inquinati.  

 

Di Maio  Il Movimento 5 stelle ha presentato, alla Camera, una mozione per chiedere al governo l’impegno a predisporre forme di controllo incisivo del territorio campano, affinché cessi il criminale e illecito sversamento di rifiuti tossici in zone agricole e ad alta densità abitativa, anche mediante l’utilizzo dell’esercito. Il primo firmatario della richiesta è Luigi Di Maio, vicepresidente a Montecitorio. Seguono altre centocinque firme, tutte di deputati pentastellati. “Dopo venti anni, grazie al Movimento 5 stelle – commenta Di Maio sul suo profilo Facebook -, la tragica vicenda della Terra dei fuochi, in Campania, sarà al centro del dibattito parlamentare”. All’ordine del giorno dei lavori alla Camera, infatti, c’è anche la discussione delle mozioni di Sel, Pd, Scelta civica e Pdl che chiedono iniziative per la “bonifica dei siti inquinati di interesse nazionale, in particolare della Terra dei fuochi”.

  Gli interventi di bonifica dei territori campani, per i Cinquestelle, sono improrogabili. E’ necessaria la riclassificazione di quelle aree. Un piano urgente di risanamento, infatti, può essere predisposto solo se il sito inquinato rientra fra quelli di interesse nazionale (Sin). Ma, nel 2012, un provvedimento del governo Monti ha declassato ottantotto comuni campani – settantasette quelli del litorale domitio, di quello flegreo e dell’agro aversano e undici dell’area vesuviana – che, in virtù di un requisito riparametrato, sono passati da Sin a Sir, cioè a siti di interesse regionale. I siti di interesse nazionale, recita la normativa in vigore, sono quelli che, attualmente o in passato, sono stati interessati da attività di raffinerie, impianti chimici integrati o acciaierie. In quelle aree, la quantità e la pericolosità degli inquinanti presenti ha un alto impatto sull’ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali e ambientali. Non sono, invece, evidentemente considerati inquinanti i processi di combustione di materiali eterogenei e pericolosi – i roghi di rifiuti urbani e speciali, di scarti di lavorazione e fanghi industriali – che sprigionano fumi tossici, avvelenano l’aria, compromettono le colture e gli allevamenti. Pensare di lasciare la competenza per il controllo e per il risanamento del territorio, così come l’onere economico per la bonifica, in capo alle Regioni è, però, da irresponsabili. Le risorse da impegnare sono ingenti e i tempi strettissimi. L’ex ministro Balduzzi, si legge nella mozione, aveva stimato in cinquanta anni il tempo necessario per decontaminare il territorio campano e comunque, pur iniziando subito a eliminare le cause di inquinamento, il carico tossico continuerà a essere sprigionato, in maniera massiccia, nei prossimi venticinque – trenta anni.

E’ una lotta contro il tempo che non può essere combattuta attraverso soluzioni eccezionali e strutture commissariali. Il cambiamento deve essere strutturale e deve coinvolgere cittadini e istituzioni a tutti i livelli. Il Movimento 5 stelle, allora, propone di allentare il piano di stabilità dei Comuni che programmino interventi di monitoraggio del territorio, la rimozione dei rifiuti abbandonati e il loro corretto smaltimento. Propone di prevedere tempi certi e sanzioni forti in caso di inadempimento per gli amministratori locali che, in caso di segnalazioni da parte delle forze dell’ordine o degli abitanti, non intervengano repentinamente sui siti di rifiuti illecitamente abbandonati.

La Terra dei fuochi è tra le aree più densamente popolate d’Europa e, sottolinea il M5S, non sempre gli abitanti della zona riescono a percepire il reale pericolo: vivono in un luogo altamente inquinato da sostanze molto tossiche e in cui si registra un incremento preoccupante di malattie gravemente invalidanti e neoplasie. Il Movimento chiede, quindi, che il Ministero della salute avvii una massiccia campagna di indagini epidemiologiche, per verificare quale sia l’impatto dei roghi tossici sulla salute della popolazione residente. Mentre sollecita l’istituzione di un tavolo tecnico permanente, che funga da cabina di regia, presso il Ministero dell’ambiente, al quale dovranno sedere anche associazioni e comitati cittadini.

La volontà di iniziare ad affrontare il problema della Terra dei fuochi, però, deve essere supportata da azioni forti da parte del governo, anche sul piano del contrasto alla criminalità e alle forme più disparate di illegalità che generano questo sconsiderato fenomeno.

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