Pubblicato: mer, 12 Ott , 2016

Teatro. A Roma si ride con “ I Mammi”.

Fino al 16 ottobre i cabarettisti Max Boccasile e Carlo Maretti in scena al teatro dei Conciatori con “I Mammi”. Ecco cosa succede quando arriva un bebè.

“I Mammi”,  ha il format di una commedia  con la velocità delle battute e la verve del cabaret. I protagonisti, in arte Max Boccasile e Carlo Maretti,  sono una coppia  molto affiattata sul palco. Arcinoti da anni in Puglia e a Milano, dove il cabaret c’ è ancora. Hanno riempito teatri prestigiosi, percorrendo migliaia di chilometri, perché in Puglia giocano davvero in casa e fanno ridere sul serio. Che male c’ è?  Ed eccoli  ora a Roma dove dal 6 ottobre hanno debuttato al teatro dei Conciatori e ci resteranno fino al 16. Con la regia del barese Enrico Romita  e la actor coach Giusy Frallonardo, I Mammi  hanno lanciato il guanto della sfida nel “giovanile” quartiere Ostiense di Roma, partendo, da un teatro  noto per una programmazione impegnata, in cui potrebbero sembrare “strani”, perché il cabaret non abita più in Città, ma questa volta anche il teatro dei Conciatori intende sparigliare le carte nell’ ampliare la programmazione.

mammiLa storia è semplice in sé. Nei dialoghi di un pomeriggio trascorso sulla panchina di un parco, dove I mammi, oltre alle mamme, si gloriano del loro bebè, succede qualcosa: tornano indietro con i ricordi, si confrontano con i sogni passati e la realtà incerta di oggi, dicendosene di tutti i colori , ma riscoprendosi un po’ di più. Come in ogni coppia,  l’arrivo di un bambino offre questa opportunità per tutti: crea una cesura tra il prima ed il dopo ed è davvero stralunante, è come rivedersi bambino con la testa all’ingiù. I mammi sono retorici ? Forse, ma non guasta, perchè  Boccasile e Maretti, hanno davvero una grande qualità: dicono la verità, si prendono in giro, sanno che sono diversi tra loro , che sono due persone che arrivano da due famiglie che mangiano in modo opposto, insomma ognuno una storia, altro che fusione smielata!  Il rapporto è nello scontro –confronto, nell’ uso pacato e colorato del dialetto pugliese, nel  dolceamaro scenario di una società povera di lavoro, ma affettuosa, come lo è la gag dell’incontro tra Max Boccasile ed un mimo che anima il parco, ma che lo fa male il mestiere, forse perché non è il suo,  mentre lui si culla il suo amato bimbetto con orgoglio, perché è tutto ciò che realmente ha.

L’omosessualità non è il tema di questa scrittura sentimentale ed ironica, il tema è altro, è la riscoperta ironica dell’oggi con l’ancora della vita che nasce.   E come in una breve favola di Esopo, la morale c’ è: una richiesta di saggia umanità, ma il testo di per sé è anche cabaret e non ha alcuna pretesa morale, solo quella di riderci su, perché la vita non è una roba facile, davvero non lo è.  ( Per info teatro dei Conciatori tel 06 45448982).

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