Pubblicato: ven, 16 Mag , 2014

Stealthfreedom: i selfie di protesta delle donne iraniane

Masih Alinejad: «Voglio vivere in un paese dove io, che non porto l’hijab, e mia sorella, che lo preferisce, possiamo vivere insieme»

stealthL’hijab, il velo usato dalle donne musulmane per coprirsi il capo, in Iran è obbligatorio. Per quanto il governo non impedisca a quattro milioni di persone di navigare sul social network., anche usare Facebook può essere illegale. Negli ultimi giorni, però, un gruppo di donne iraniane sta sfidando questi divieti imposti dal governo e sta pubblicando degli autoscatti senza velo nella pagina del famoso social network chiamata “Stealthy freedoms of iranian women” (attimi di libertà segreta delle donne iraniane).

Sono circa 160 foto che mostrano donne sulla, in attimi di vita quasi banali ma con un dettaglio non da poco: tutte senza il velo. Spesso le foto sono accompagnate anche da frasi che aiutano a cogliere lo stato d’animo delle ragazze immortalate. La pagina è nata il 3 maggio 2014 e in dieci giorni ha ottenuto più di 130mila like. A lanciare questa campagna sul social network è stata Masih Alinejad, una giornalista iraniana esule a Londra che lavora per OnTen, un programma d’informazione e satira trasmesso in Iran.

Alinejad aveva postato sul suo profilo Facebook alcune foto in cui era senza hijab; queste foto hanno ricevuto migliaia di like e hanno spinto altre donne a inviarle foto simili. Da qui l’idea della giornalista di aprire una pagina dedicata e di lanciare una campagna, che ha riscosso successo anche su Twitter con l’hashtag #stealthfreedom.

Alinejad è nota per le critiche mosse al governo iraniano, ma ha precisato che questa non è una campagna politica. Le donne che hanno condiviso le loro foto sono cittadine comuni.  Alinejad ha affermato al Guardian di non avere «alcuna intenzione di incoraggiare le persone a sfidare l’obbligo di portare l’hijab o a lottare contro di esso» e di voler «vivere in un paese dove io, che non porto l’hijab, e mia sorella, che lo preferisce, possiamo vivere insieme».

Non è la prima volta che proteste simili si diffondono nel Paese, ma nessuna finora aveva avuto una connotazione così virale. In Iran alle donne è proibito stare in pubblico a capo scoperto dalla rivoluzione islamica del 1979. Chi disobbedisce a questa regola deve pagare una multa, ma rischia anche di finire in prigione.

Nell’ottobre del 2013 il presidente iraniano Hassan Rohani, che nell’ultima campagna elettorale aveva promesso una maggiore apertura culturale, ha chiesto alla polizia di essere più indulgente con le donne rispetto alla questione dell’hijab. Tuttavia sono ancora molti quelli che vogliono che il velo sia obbligatorio per il suo significato nella legge islamica e infatti,  il 6 maggio a Tehran centinaia di persone hanno manifestato contro la trasgressione di questa norma.

Laura Elici

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