Pubblicato: dom, 5 Feb , 2023

Sicilia sogna Cannes, revocato l’affidamento diretto per 5.75 milioni di euro

“Sicily, Women and Cinema”, i flussi di denaro dalla Sicilia al Lussemburgo 

La Regione Sicilia aveva confermato l’evento “Sicily, Women and Cinema”, la mostra fotografica che avrebbe dovuto rappresentare l’isola al 76esimo festival del cinema in Costa Azzurra, con fondi aumentati di un milione e mezzo rispetto al 2022. Lo stanziamento sarebbe avvenuto con affidamento diretto alla Absolute Blue Sa, società con sede a Kehlen, in Lussemburgo. Nonostante i conti malfermi e la mancata approvazione del bilancio che ha fatto scattare l’esercizio provvisorio, la Sicilia stava stanziando diversi milioni di euro di soldi pubblici per partecipare in pompa magna al noto Festival del cinema francese. Infatti, come si evince dal decreto numero 3765 datato 20 dicembre 2022, la Regione provvedeva ad assegnare 3 milioni e 750mila euro per finanziare l’evento. Anche nell’anno precedente si era attinto dalle casse siciliane, non senza polemiche.

Che fine fanno tutti quei milioni? Lo spiega il decreto della Regione, che elenca una lunga lista di voci: 920mila euro solo per l’affitto del salone dell’Hotel Barriere Majestic, il noto albergo a 5 stelle sulla Croisette, dove doveva essere allestita “Casa Sicilia”. Uno spazio extra lusso, comprensivo di una sala vip destinata a “ricevere, in un contesto di maggiore riservatezza e tranquillità, gli artisti”. Cifre da capogiro anche per lo shooting del fotografo (nome d’arte Moja, al secolo Patrick Nassogne il proprietario della stessa società Absolute Blue) e gli allestimenti, 511 mila euro stanziati per “Animazioni, Conferenza stampa e consumi”. E ancora, ci sono 306mila euro per i pannelli pubblicitari e più di 790mila di manodopera complessiva. Per gli ospiti della Regione la spesa stimata è di circa 30 mila euro. Finanziamenti pubblici (italiani) a disposizione della medesima società che già nel 2022 aveva curato la partecipazione della Sicilia al festival. Solo di Agency fee, cioè le spese d’agenzia, la Absolute Blue aveva concordato l’8% del totale, ovvero 227mila euro. Absolute si dichiara una società di brand activation, quindi avrebbe ottenuto il finanziamento senza bando, con procedura negoziata, perché – a suo dire – esclusiva titolare del format “Women and Cinema”. La società sarebbe dunque passata per una semplice contrattazione con il Rup, Nicola Tarantino, che nel 2020 è stato nominato responsabile della Sicilia Film Commission e attualmente alla guida anche di Foss, la Fondazione orchestra sinfonica siciliana, di cui è commissario straordinario. Circa l’affidabilità dell’Absolute Blue e del suo patron, congiuntamente alle modalità dell’affidamento diretto per il tramite di alcuni funzionari che si sarebbero prestati come trait d’union con la Regione Sicilia, sono in corso ulteriori indagini. La stessa società lussemburghese ha gestito, sempre per il Turismo Sicilia, altri eventi, tra cui due iniziative al Festival del Cinema di Venezia 2022 per un importo di 169.580 euro. Una al Lido: costi principali 20.100 euro per la stessa mostra fotografica “Sicily, Women and Cinema” e una serata di gala, 24.618 per comunicazione e pubblicità, 11.410 per il personale di produzione. E un’altra nel centro storico di Venezia: spesi 33.050 euro per un evento a Ca’ Vendramin Callergi (palazzo sede del casinò), 60.888 per componenti e direzione del Bellini di Catania e 54.618 per spot e media. Si stima che la Absolute Blue abbia incassato almeno 6milioni di euro dalla Sicilia, solo in questi due anni.

La vicenda solleva diverse perplessità e un’interrogazione parlamentare. Il governatore Schifani ha deciso quindi di revocare l’atto di affidamento per 5.750.000 euro alla Absolute blue. L’Avvocatura generale della Regione ha scritto che l’affido senza bando di gara non si poteva fare. Inoltre, il parere dell’avvocatura sottolinea che la società Absolute Blue ha soltanto il ruolo di «intermediario» con Mastercard, sponsor ufficiale del festival del cinema. «Nessun contratto è stato stipulato tra il Festival di Cannes e Absolute Blue», poiché la società è stata soltanto «ingaggiata dai partner del Festival per implementare la partnership, i contratti di partnership vengono firmati direttamente con i marchi». Si precisa, inoltre, che «nessuna attestazione è stata rinvenuta fra la documentazione» per dimostrare che Absolute Blue sia esclusivista dei servizi che propone, fra cui «attività di locazione e decorazione delle sale (grandi e piccole) dell’Hotel Majestic Barriere di Cannes; fornitura e posa fuori sale e dentro sale di pannelli pubblicitari; fornitura dell’animazione, dei servizi correlati alla conferenza stampa e ai consumi; attività di reclutamento, ingaggio, gestione e quant’altro dovesse occorrere rispetto alla manodopera e ai relativi costi; attività di cura degli ospiti della Regione Siciliana.» In esame anche la nota (protocollo n.40847 del 28 novembre 2022) con cui il dirigente Tarantino, appena nominato Rup del procedimento, «prima dell’aggiudicazione della commessa» alla società lussemburghese e «prima della sottoscrizione del contratto di appalto» su Cannes, «ha notiziato» l’assessore, «per il tramite del dirigente generale ad interim» (Fazio) «in merito all’iter amministrativo condotto». Nel frattempo, nelle stanze dell’assessorato al Turismo a Palermo è arrivata la Guardia di finanza (12/01/2023). Ci sono infatti ben due indagini in corso, una della Corte dei Conti e un’altra della Procura Europea: l’affidamento sembra infatti avvenuto con l’accesso a finanziamenti europei. Il presidente Schifani si è dichiarato all’oscuro di tutto. Dovrebbe essere informato della vicenda, invece, l’assessore Scarpinato, che a Cannes era andato dal 5 al 7 dicembre in missione e per cui ha ricevuto pure un rimborso di 2.157 euro. Poco dopo, il 20 dicembre è stato pubblicato sulla pagina del suo assessorato il decreto per l’evento di Cannes, dove si dava notizia della spesa aumentata di un milione e mezzo da un anno all’altro [senza bando e con fondi pubblici]. Sotto la lente della Guardia di finanza non c’è solo l’affidamento per l’evento di Cannes ma tutte le spese dell’assessorato al Turismo che negli ultimi anni ha distribuito un’ingente quantità di finanziamenti. Nel 2021, per esempio, la Regione Sicilia ha speso 3 milioni di euro per finanziare produzioni tv e cinematografiche con setting in Sicilia. Spesa che nel 2022 è più che triplicata, passando da 3 a 10,8 milioni di euro.

Patrick Nassogne nel frattempo non si è perso d’animo e ha riciclato l’evento con il Sultanato dell’Oman. Il format resta identico: shooting fotografico nella patria del committente; mostra fotografica “1001 Omani Nights”, cambia la narrazione e alle bellezze italiane vengono sostituite quelle arabe. Il pacchetto della Absolute Blue comprende sempre anche gli eventi all’hotel Majestic Barrière con il famoso salone Croisette. Tutto uguale. La parte più sorprendente della proposta, però, riguarda i costi. Il fotografo imprenditore applica al Sultanato uno sconto di circa il 43% sulla cifra pattuita con la Regione Sicilia. Per tutta l’operazione “Oman, Women and Cinema” chiede infatti 2.133.820 euro. E cioè ben 1,6 milioni in meno di quelli che riteneva necessari per il progetto siciliano. Dimezza il costo dello shooting fotografico: dai 620mila euro richiesti a 367mila. Non solo, l’“Oman House” costerà un milione in meno di “Casa Sicilia”. Per l’Oman diminuiscono tutti quelli che dovrebbero essere i costi fissi: l’affitto della sala e le decorazioni (da 920mila a 551mila euro), i pannelli pubblicitari (da 306mila a 230mila euro), la manodopera e i costi annessi (da 618mila e 170mila rispettivamente a 275mila e 92mila euro). Perfino la conferenza stampa si può organizzare con 367mila euro anziché i 511mila chiesti alla Sicilia. Escludendo il conteggio iva “reverse change” (pari sempre al 22% dell’importo) che una pubblica amministrazione italiana si suppone che debba applicare al contratto con una società con sede fuori dall’Ue, mentre il regime fiscale omanita prevede un’imposta massima del 5% con deroghe per le aziende straniere, la differenza tra i due eventi resta pur sempre in termini di milioni di euro. Gli italiani dunque pagavano quasi un terzo in più rispetto al prezzo offerto agli omaniti.

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