Pubblicato: ven, 1 Ago , 2014

Sicilia, approvati benefici per i testimoni di giustizia

Approvata in via definitiva la legge che consentirà l’assunzione dei testimoni di giustizia all’interno della Pubblica Amministrazione

 

ignazio-cutroE’ stata approvata questa mattina in via definitiva, presso l’Assemblea Regionale Siciliana, la legge che permetterà l’assunzione dei testimoni di giustizia all’interno delle amministrazioni della Regione Siciliana. La realizzazione di questa legge è senza ombra di dubbio un passo importantissimo, che giunge 19 mesi dopo l’idea lanciata dall’Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia. Era, infatti, il 19 dicembre 2012, quando Ignazio Cutrò, presidente dell’Associazione, aveva presentato un elaborato nelle mani del presidente della Regione Rosario Crocetta, suggerendo poi le indicazioni, oggi contenute nella legge approvata oggi e realizzando una concreta possibilità di reinserimento socio-lavorativo.

Storie di uomini e donne, vissute sulla loro pelle, che hanno portato ad avere un idea di riscatto dalle vicissitudini vissute in prima persona: Giuseppe Carini, Piera Aiello, Vincenzo Conticello e lo stesso Cutrò. Persone che nel corso degli anni, e per la loro terra, hanno contribuito a sradicare la mala pianta della mafia, portando la magistratura a poter assicurare alla giustizia, diversi esponenti di clan malavitosi. Testimoni di Giustizia, da non confondere con i collaboratori di giustizia, come invece purtroppo spesso accade. Persone perbene, che hanno creduto nello Stato e testimoniato nelle aule giudiziarie.

«Un segnale che la politica non è assente nella lotta alla mafia ma, anzi, “fiancheggia” i testimoni di giustizia, permettendo loro di poter avere una nuova possibilità dignitosa nella loro vita, in conseguenza alle loro azioni coraggiose di ribellione e di contrasto alla criminalità organizzata», ha dichiarato Ignazio Cutrò, che ha rivolto anche «un sentito ringraziamento agli uomini e donne delle Istituzioni Regionali Siciliane, tutte e nessuna esclusa. Dal presidente della Regione Siciliana, al presidente dell’ARS Giovanni Ardizzone, ai presidenti delle Commissioni Antimafia, Bilancio ed Affari Istituzionali. Con l’approvazione di questa legge, la Sicilia lancia un forte segnale al Paese, che nella lotta contro la mafia e nel sostegno ai cittadini onesti, vuole occupare un posto in prima linea».
 

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