Pubblicato: mar, 15 Ott , 2013

Sgomberato il Teatro Garibaldi

A causa del clima ostile venutosi a creare in questi ultimi mesi  gli occupanti abbandonano il presidio, ma la loro mobilitazione non si ferma.

All’entrata del Teatro Garibaldi, la mattina del 13 Aprile 2012 era stato appeso uno striscione che recitava “Il Teatro Garibaldi è aperto”. Il Teatro palermitano, che prende il nome dall’eroe dei due mondi e da quest’ultimo inaugurato nel 1861, è stato da sempre il simbolo dell’incuria e della cattiva gestione da parte delle istituzioni. Infatti, terminati tra mille polemiche i lavori di restauro nel 2010, è stato chiuso al pubblico nuovamente.

Dal 13 Aprile 2012 il teatro è diventato il palcoscenico di una protesta indetta da una sessantina di lavoratori del mondo dello spettacolo e alcuni esponenti del centro sociale Anomalia, contro i tagli alle risorse destinate alle politiche culturali e ai luoghi dello spettacolo. Al fine di riportare il teatro alla sua naturale funzione e riconsegnarlo alla cittadinanza, il collettivo Teatro Garibaldi Aperto ha deciso di portare avanti un progetto ambizioso ma concreto: sperimentare modelli alternativi di gestione così detti “dal basso” che possano essere partecipativi e condivisi. Sono stati previsti spettacoli e  incontri con registi, musicisti ed attori in modo da sensibilizzare la comunità palermitana e coinvolgerla nella lotta in difesa della cultura.

La protesta ha ottenuto consensi e supporto da parte di esponenti della cultura nazionale e non. Tra questi personaggi del calibro di Dario Fo e Franca Rame, Alessandro Haber, Pino Caruso, Alessadro Bergonzoni, Carlo Cecchi (ex direttore artistico), Paolo Rossi, e Wim Wenders.  Non solo, il collettivo ha ricevuto sostegno da altri teatri italiani occupati come il Teatro Valle di Roma, Nuovo Cinema Palazzo di Roma, Teatro Coppola di Catania, Teatro Marinoni di Venezia, La Balena di Napoli e Lavoratori dell’Arte di Milano.

Oggi però il teatro Garibaldi non è più aperto. Come si legge nel comunicato diffuso ieri pomeriggio dal collettivo TGA << Dopo un anno e mezzo di ininterrotta attività all’interno dello spazio occupato simbolicamente il 13 aprile del 2012 e liberato dopo anni di oblio e inefficienze della amministrazione pubblica, abbiamo scelto di sradicare la nostra azione dal luogo fisico che ha ospitato il fiorire di dinamiche nuove e partecipate che hanno rappresentato un modello di gestione alternativo e propulsivo. Centinaia di spettacoli, assemblee, laboratori, incontri, residenze che si sono scontrati con i muri di gomma e di incomunicabilità in questa città, riuscendo ad aprire importanti varchi di partecipazione e inclusione a Palermo. Abbiamo messo il fare e lo sperimentare in prima linea, mentre fra le retroguardie campeggia una stasi che continua ad alimentare una sotterranea guerra di interessi personalistici e clientelari che blocca qualsiasi occasione di crescita>>. Il collettivo Teatro Garibaldi Aperto ha denunciato una situazione divenuta insostenibile ormai da alcuni mesi per alcuni furti all’interno del teatro, in particolare di  <<strumenti primari [..]atti a garantire lo svolgimento dell’attività>>. Nonostante ciò il collettivo ha affermato di non volersi arrendere, né di cedere alle minacce ribadendo con forza la propria volontà di continuare l’esperienza che in questo anno e mezzo ha dimostrato l’importanza di un cambiamento possibile.  

 

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