Pubblicato: gio, 26 Set , 2013

Sempre più bisognosi di ludoteche

Palermo sembra averlo capito. Crescono, in città, gli spazi destinati ad attività ludiche e di socializzazione dedicati ai bambini.

 

NEWS_163148L’organizzazione sociale dell’Italia contemporanea sembra prestare poca attenzione – salvo alcune eccezioni – alla particolare importanza del ruolo rivestito dalle ludoteche: luoghi spesso visti, a torto, come dei semplici ambienti dove i bambini possono sperimentare e divertirsi attraverso il gioco, loro diritto senza dubbio inalienabile. Ma è proprio attraverso il gioco che i più piccoli possono partecipare attivamente alla vita culturale della propria comunità.
Solitamente costretti in spazi poco adeguati alle loro esigenze di bambini, è mediante la dimensione ludica che viene data loro la possibilità di mettersi alla prova, di apprendere, di crescere e di socializzare. Il gioco è molto più che un futile divertimento: è uno strumento fondamentale, grazie al quale gli individui un giorno adulti cominciano ad interagire con gli altri e con l’ambiente che li circonda e, di conseguenza, a comprendere le svariate sfaccettature della realtà. Per tale motivo è necessario che le società di oggi dimostrino un reale interesse per un sano sviluppo psicosociale dei bambini, adoperandosi a favore di un rapido diffondersi di ludoteche, sia pubbliche che private.
Abituati (forse) a vedere il Sud sempre un passo indietro rispetto ad alcune realtà del Nord, fa piacere constatare come, invece, proprio a Palermo l’esigenza educativa delle ludoteche ha fatto sì che sorgessero nuovi spazi a misura di bambino e vecchi luoghi rimasti chiusi per anni ritornassero ad offrire servizi ricreativi e insieme educativi.
Ne è un esempio, oltre alla Città dei Ragazzi, di cui ci siamo già occupati, anche la ludoteca comunale di Villa Garibaldi, a piazza Marina. Si tratta di una delle storiche strutture cittadine destinate all’attività ludica e di socializzazione dei bambini e delle bambine, tornata in funzione lo scorso mese (dopo aver subito numerosi atti vandalici), anche grazie all’impegno di tre enti non-profit: l’Associazione “Acunamatata”, la Cooperativa “No Colors” e il Centro Sociale “San Francesco Saverio”, che hanno sottoscritto un accordo di collaborazione con l’assessore ai Diritti di cittadinanza, Agnese Ciulla.
«Dopo anni di chiusura e abbandono di questa importante struttura della città – sottolineano il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Ciulla – siamo riusciti a recuperare uno spazio che rappresenta un pezzo importante della storia dei diritti dei bambini a Palermo, un importante spazio di socialità non solo per loro ma anche per le famiglie. Siamo grati ai tre enti che hanno dato la propria disponibilità perché la struttura tornasse subito operativa. È un grande segno di attenzione per la città e per i suoi bambini. L’abbandono in cui era caduta la Ludoteca era simbolico della disattenzione della città e della vecchia Amministrazione verso i diritti dei più piccoli. Facciamo anche appello ai residenti del quartiere, che tanto si sono battuti perché la Ludoteca tornasse in funzione, perché essi stessi siano vigili affinché nessun ulteriore atto vandalico torni a deturpare la struttura. Quello è uno spazio pensato per i nostri bambini e chiunque lo danneggia fa un danno a tutti i minori di Palermo».
Nel capoluogo siciliano sono, per fortuna, tante le realtà che dimostrano di avere a cuore la vita sociale e culturale dei suoi cittadini più piccoli, offrendo altresì un valido supporto ai genitori, spesso invece lasciati soli a fronteggiare le difficoltà nel crescere i propri figli all’interno di contesti (primo fra tutti Internet) che tendono a confondere l’autonomia con l’isolamento.
Lo hanno capito da tempo due mamme che hanno dato vita all’associazione “Palermo Bimbi”. «Pensiamo di potere migliorare la vita quotidiana dei nostri bimbi, sfruttando al meglio le possibilità che offre il territorio. Per questo cerchiamo di raccogliere e di diffondere tutte le informazioni utili che possano renderci la vita di città più piacevole o che possano aiutarci a superare una difficoltà. Le nostre tematiche sono d’attualità e d’interesse per i genitori, analizzate attraverso una prospettiva locale e globale insieme, valorizzando il territorio palermitano».
Palermo ce la sta mettendo tutta per far fronte alla sempre maggiore richiesta da parte dei genitori della creazione di centri dedicati ai minori, con lo scopo di favorire la primaria socializzazione attraverso attività ludiche e laboratori (d’inglese, di musica, di arte, di cucina, etc.). Tali spazi ci sono, magari gestiti anche dal Comune stesso, ma purtroppo alcuni di questi sono poco conosciuti, come la Biblioteca dei bambini e dei ragazzi, in vicolo Scalilla, al Capo: un gioiellino nascosto nel centro storico della città, che – seppur funzionale – andrebbe certamente potenziato attraverso la promozione di diverse iniziative culturali.
C’è poi la Ludoteca della Natura, in via San Lorenzo, dove, oltre alle classiche attività di gioco, «di tanto in tanto vengono organizzati momenti in cui tutti i bambini sono chiamati a partecipare al baratto dei giochi che non usano più o alla raccolta di giocattoli usati da destinare a bambini che vivono in situazioni di disagio. In ludoteca, i bambini possono esprimersi creativamente in libertà, compiere esperienze artistiche e manipolative e a contatto con la natura. Viene privilegiato l’uso di materiali riciclati o a basso impatto ambientale per ottenere giochi nuovi che siano espressione della fantasia e della creatività di ciascuno».
Ampia importanza, in questo caso, viene dato all’ambiente dove il bambino gioca. Più è stimolante e in grado di accoglierlo in continuità con quanto già sperimentato in ambito familiare, maggiori saranno le possibilità per lui di apprendere e di crescere in modo sano ed equilibrato. Sugli stessi presupposti si basa la Ludoteca del Giardino, immersa nel verde del suggestivo Giardino Inglese di Palermo, con ampi spazi arredati e attrezzati per le diverse età dei bambini.
Per non parlare delle attività svolte dal “Centro internazionale delle culture Ubuntu”, alla Cala: una realtà ormai radicata nel territorio palermitano e che, grazie all’impegno di decine di volontari e numerosi collaboratori, offre gratuitamente assistenza socio-educativa ai minori figli di stranieri e di autoctoni prevalentemente residenti nei quartieri del centro storico del capoluogo siciliano. L’asilo multietnico di “Ubuntu”, divenuto un punto di riferimento per le tante famiglie straniere che hanno scelto Palermo come luogo per rifarsi una vita, è interamente gestito da una decina di volontari e da numerosi collaboratori.
Chiunque è invitato a dare una mano a queste famiglie che, in mancanza di un adeguato supporto da parte delle strutture comunali, trovano qui una nuova “casa” nella quale poter lasciare per qualche ora i propri bambini in totale serenità. Negli anni, il Centro è divenuto sempre più accogliente e funzionale: gli spazi sono suddivisi in modo da avere una zona dedicata alle attività di doposcuola e ai laboratori, e un’altra a quelle di gioco, dove i bambini svolgono attività ludiche e psicomotorie stimolanti affinché sviluppino le proprie capacità intellettive. “Ubuntu”, punto di incontro di diverse culture e tradizioni, ha persino ricevuto una menzione speciale dal Ministero per la famiglia come una delle migliori realtà italiane in materia di sostegno alla famiglia.
Altra ludoteca degna di nota è quella ideata dal Teatro Ditirammu, all’interno dello storico quartiere palermitano della Kalsa. Nel 1998 Vito Parrinello e Rosa Mistretta, forti dell’esperienza di promotori sociali e culturali, fondarono il teatrino, uno dei più piccoli d’Italia, nonché uno dei primi dedicati esclusivamente al canto popolare.
È tuttavia soltanto nel 2011 che alle attività teatrali affiancano quelle di una nuova “creatura”, dando vita alla “Ludoteca Nicù”: una bottega creativa, un luogo destinato al gioco-lavoro e al divertimento teatrale, gestito da esperti professionisti e insegnanti specializzati, grazie al cui supporto i bambini dai 5 ai 14 anni possono intraprendere un percorso didattico e insieme ludico, che li condurrà nell’approfondimento delle antiche tradizioni e alla riproposta moderna come innovazione. Attraverso la conoscenza delle varie pratiche teatrali, attoriali e il diretto contatto con l’esperto i ragazzi si sentiranno stimolati per un approccio più frequente e positivo con il teatro.
Per una ludoteca sorta da due anni, non possiamo non citarne una che resiste a Palermo sin dagli anni ’80: “Lo Scarabocchio”, nel quartiere Libertà, nato con l’obiettivo di promuovere iniziative volte all’apertura di una ludoteca pubblica in città, si è fatto promotore e animatore di svariati interventi ludici in ambito pubblico e privato. La presidente del Centro è la dott.ssa Francesca Vassallo, da sempre attiva in ambito pedagogico, con particolare attenzione all’aspetto ludico dell’apprendimento, tanto che dal 1994 fa parte del direttivo del Centro internazionale di documentazione delle Ludoteche con sede in Firenze, ed è responsabile del coordinamento delle attività promosse dal suddetto centro nel Sud Italia.
È più che mai necessario che le Amministrazioni comunali si adoperino affinché maggiori spazi cittadini vengano dedicati ai più piccoli. Le ludoteche sono luoghi di incontro, di gioco, di condivisione, dove viene dato spazio tanto ai bisogni affettivi dei bambini quanto a quelli di apprendimento. Come già accennato precedentemente, il contesto in cui crescono i bambini e i ragazzi non è sempre quello più adatto perché essi possano interpretare e comprendere la realtà che li circonda.
La ludoteca, al contrario, rendendo disponibili spazi e giochi e, contemporaneamente, seguendo da vicino il minore nel suo percorso di crescita, diventa un luogo sociale e culturale di innegabile importanza, il cui valore educativo è in continuo divenire ma sempre in armonia con il territorio al quale appartiene e soprattutto con le persone che lo abitano. L’attività ludica è un bene prezioso grazie al quale il bambino non è semplice spettatore, ma protagonista attivo, coinvolto in prima persona nel processo di ricerca interiore e consapevolezza di sé.
La speranza è che le nostre città si impegnino ad investire sempre più nelle ludoteche, veri e propri servizi pubblici centrati sul diritto al gioco di qualità, affinché i bambini di oggi diventino i cittadini responsabili di domani.

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