Pubblicato: sab, 14 Nov , 2015

San Suu Kyi, premio Nobel per la pace 1991 trionfa alle elezioni in Birmania.

Il Paese asiatico, se i militari rispetteranno il voto popolare, potrà riemergere da 50 anni di sospensione della democrazia.

Il partito del premio Nobel per la pace 1991, San Suu Kyi, ha trionfato alle elezioni politiche in Birmania, rinominata Myanmar dalla giunta militare che è stata al potere per 48 anni. La Lega nazionale per la democrazia ha superato il 70% dei consensi elettorali e avrebbe così conquistato 44 seggi su 45 alla Camera bassa. Con questi numeri Suu Kyi ha ottenuto la maggioranza necessaria per formare il governo e divenire premier. Il Paese è in festa, migliaia di persone sono scese nelle strade. Ma la vincitrice rimane cauta.

san-suu-kyiGià nel 1990 il suo partito trionfò con l’80% dei voti favorevoli, ma l’allora dittatore Ne Win non accettò il risultato e mantenne Suu Kyi agli arresti domiciliari. Oggi il presidente sconfitto, Thein Sein, un ex generale messo al potere nel 2011 dall’ex giunta militare, una dittatura che ha tenuto il Paese dal 1962 al 2010, ha ammesso la sconfitta e ha assicurato che accetterà l’esito elettorale. Si starà a vedere.

Suu Kyi è stata il simbolo dell’opposizione non violenta al regime militare che l’ha detenuta per 15 anni, tenuta agli arresti domiciliari per un altro lunghissimo periodo e in ogni modo ha cercato di ridurla allo stremo. Dal 2011 il governo succedaneo del regime militare ha effettuato qualche cauta apertura democratica, anche se altro è ciò che occorrerebbe e la presenza e il potere dei militari continuano a incombere nella situazione della Birmania. Sein ha lasciato che Suu Kyi venisse integrata nel sistema politico del Paese asiatico e lei, dopo 70 anni spesi in modo irriducibile per la causa della libertà, ha saputo usare un pragmatismo che ha disarmato i generali, che tuttora controllano l’Usdp, il partito del presidente sconfitto e hanno lasciato, almeno fino ad ora, poco spazio a una piena democrazia.

Il Paese, adesso, potrebbe riemergere, dopo anni di dittatura. Bisognerà vedere come si muoverà la trionfatrice delle elezioni e come reagiranno alle novità i suoi avversari e quanto rispetteranno il verdetto popolare.

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