Pubblicato: dom, 11 Mag , 2014

Salvatore Borsellino a Radio 100 passi: Giorgio Napolitano non sia il garante del silenzio sulla trattativa

A Cinisi per il corteo in memoria dell’assassinio di Peppino Impastato, Salvatore Borsellino racconta la sua antimafia ai microfoni di radio100passi


 

La storia si ripete per Salvatore Borsellino, dalla strage di Portella della Ginestra a quella di piazza La Loggia, fino agli attentati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, passando anche per alcuni misteri ancora irrisolti sull’omicidio di Peppino Impastato. Indagini ostacolate, silenzi pesanti e alla fine, dopo lunghi processi, non ci sono i colpevoli, tutti a casa, oppure, come nel caso del processo a Giulio Andreotti, l’ex presidente del consiglio democristiano ed uno degli uomini di governo più longevi della prima Repubblica, i reati cadono in prescrizione. E sulla prescrizione per i reati di mafia, Borsellino non ci sta, andrebbe cancellata. Comincia così la nostra conversazione radiofonica con il leader delle Agende rosse. Sembra un disco già ascoltato, forse un disco rotto, una cantilena, volutamente ripetitiva, ma Borsellino è lucido nell’analisi e arriva al sodo: guarda le foto dei brandelli del corpo di Peppino Impastato, esposte a Casa 9 maggio, quella che fino a ieri era chiamata ancora Casa Badalamenti, dove oggi alloggia radio 100 passi e dice no alla commozione perchè la ricostruzione ha bisogno di rabbia . L’’opinione pubblica deve fare il miracolo, le istituzioni non garantiscono la ricerca della giustizia, prosegue Borsellino. “Giorgio Napolitano mi ha estromesso anche dalla lista dei parenti, ma io gli chiedo perché non esprima solidarietà ai magistrati Di Matteo e Tartaglia che stanno indagando per riaprire il processo sulla trattativa tra mafia e alcuni pezzi dello Stato. Se è legittimo tutelare i marò perché siano processati in Italia , pur colpevoli di aver sparato, perché non c’ è lo stesso impegno a sostegno dei magistrati che fanno il loro mestiere? E’ così che Borsellino reagisce ed organizza la scorta civica attorno ai magistrati. Anche il Parlamento lo ha deluso sul voto per rendere più efficace la sanzione per il reato sul voto di scambio , il 416 ter. Non poteva essere portata a più di quattro anni la pena per non essere superiore a quella prevista per i reati più gravi è stato detto, ma Salvatore Borsellino, non ne è convinto e sostiene che avrebbero dovuto inasprire le altre sanzioni, piuttosto che ridurre a poco o niente quella sulla corruzione per il voto di scambio, così nessun politico andrà in galera. Il reato in realtà già esisteva ma richiedendo la prova del passaggio di denaro, come scambio, era di fatto superato dai fatti: oggi lo scambio consiste sempre più in favori, appalti o altro rispetto al denaro nudo e crudo. Così sull’approvazione del 416 ter Borsellino fa notare: “Non è stata casuale la visita di Silvio Berlusconi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, se subito dopo il PD ha abbassato la guardia in Parlamento.” E sulla riabilitazione di Silvio Berlusconi che proprio ieri ha iniziato a scontare la sua pena con il servizio sociale al reparto dei malati di Alzheimer presso la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, Salvatore Borsellino parla di “buffonata”. La fiducia è riservata solo alle giovani generazioni , che con il lavoro dell’associazionismo antimafia sta ricevendo anticorpi importanti, visibili ieri anche nella partecipazione delle scuole a Cinisi. Ma l’antimafia sta rischiando di sviluppare solo convegnifici o di tradursi in un genere letterario? A questa domanda Salvatore Borsellino alza lo sguardo, ci guarda, riflette, e replica chiaro e tondo: l’opinione pubblica deve tornare a fare il miracolo.

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