Pubblicato: sab, 8 Ago , 2015

Rondine città del mondo.

Rondine, un’associazione italiana candidata al Premio Nobel per la Pace 2015.

arezzo-rondine

“Rondine Cittadella della Pace è un luogo straordinario”, ha affermato la vicepresidente della Camera dei deputati, Marina Sereni, annunciando la candidatura della Cittadella della Pace al Premio Nobel 2015, al momento l’unica candidata tra le associazioni italiane.

Talora i politici, per necessità di illustrare ciò che promuovono, sono portati ad enfatizzare. Ma non è questo il caso. Anch’io, che sono cauto alle esaltazioni, tuttavia sento Rondine come un luogo straordinario.

Confesso che talora vengo nel suggestivo borgo antico, dove risiedono gli studenti, e mi inoltro per i suoi vicoli, perché qui non esistono ostacoli, sbarre, confini, passi, guardie occhiute che ti fermino alle porte. L’ultima volta sono giunto all’ora del pranzo. Ciò che udivo dagli appartamenti era il sentore delle posate che scivolavano sui piatti, gli usci che si chiudevano e aprivano e soprattutto voci che dialogavano. Cosa vi è, in fondo, di straordinario nella serena quotidianità di persone domiciliate insieme che conversino? Vi è che quelle giovani voci appartengono a palestinesi e israeliani, a ceceni, ucraini e russi, a serbi, croati e bosniaci e parlano di ciò di cui i ragazzi discutono quando si incontrano in pace ed amicizia: di musica e si rendono conto con meraviglia di ascoltare la stessa, di attrazione amorosa e avvertono di provare sentimenti ed emozioni simili, dibattono anche di politica e capiscono con sorpresa di avere le stesse aspirazioni e speranze. Non vi pare straordinario che un palestinese ed un israeliano, che dell’altro hanno pensato solo il male, scoprano di poter condividere invece di negarsi e s’accorgano che ciò è naturale e nel piccolo borgo solito, ovvio?

Così solo può costruirsi una pace solida, quando i ragazzi apprendono che ciò che sarebbe scandaloso in qualsiasi altro contesto che conoscono, qui invece è normale. E’ un’esperienza che cambia loro l’esistenza, e chi può mai saperlo se questa piccola, semplice idea che un giorno illuminò Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine, si potesse applicare moltiplicandola in tanti altri borghi e villaggi non si rivelerebbe così notevole da contribuire a cambiare l’umanità e la storia. E’ un’utopia si affretterebbero a dire i benpensanti e i cinici; infatti lo è, ma anche la nostra progenitrice che scese dall’albero fu mossa da un impulso utopico, un’idea ardita, e ora quella scimmia non bada solo a riempirsi la mano di cibo, adesso si interroga su Dio.

Allora quale ruolo concreto ha svolto e svolge l’associazione di Rondine per aver meritato la candidatura al Nobel per la Pace? Andiamo alle origini della Cittadella. Rondine è nata così: allo scoppio della prima guerra in Cecenia, negli anni ’70, il gruppo dei fondatori di Rondine che già in passato era riuscito a stringere solidi legami di dialogo in Russia, attraverso un viaggio mirato a portare un messaggio di pace, viene coinvolto dai russi nelle relazioni diplomatiche al fine del raggiungimento di una prima tregua. Le febbrili trattative segrete furono svolte e portarono a una tregua di 72 ore, tuttavia non conclusa. Ma da allora l’Associazione è stata accreditata come “amica” del popolo russo e del popolo ceceno. Nel 1997 l’Associazione decide di accogliere la richiesta di ospitare alcuni giovani ceceni perché completino gli studi universitari sospesi a causa della distruzione dell’Università di Grozny, ma ad una condizione: che altri studenti russi accettassero di vivere e studiare accanto e insieme al nemico. Questa è, dunque, la Cittadella della Pace: un luogo dove i nemici possano incontrarsi, conoscere e iniziare a vedere la persona al di là della bandiera o del popolo da cui proviene.

Nel 1998 Rondine viaggia in Georgia e il suo orizzonte internazionale comincia ad ampliarsi, come le etnie dei ragazzi che vi giungono: dall’Abcasia, l’Inguscezia, la Bosnia-Erzegovina, la Serbia, la Romania, lo Stato di Israele, la Palestina, l’Ossezia, la Sierra Leone, la Macedonia, il Libano. Oggi i giovani a Rondine arrivano da 25 paesi diversi, dove vi sono guerre e conflitti.

Gli studenti, giunti da paesi in conflitto, imparano lentamente, conoscendo colui che consideravano un nemico, a lasciarsi alle spalle le propagande d’odio di cui erano stati costretti a nutrirsi e incontrando l’altro cambiano le loro relazioni, cambia la coscienza del loro ruolo e di cosa, dunque, è bene e giusto facciano domani, in egual misura per se stessi, avendo vissuto nella paura, che per l’altro, che ha attraversato la stessa pena. Il percorso educativo, di alta formazione dello Studentato, è finalizzato alla formazione di professionisti capaci di lavorare in modo specifico o indiretto alla prevenzione dei conflitti violenti e sul dialogo . Vi sono giovani che, tornati nei loro paesi d’origine, sono divenuti professionisti della pace: uno per tutti Kan Taniya, oggi viceministro degli Esteri dell’Abcasia, rappresentante al tavolo di Ginevra per la pace nel Caucaso.

Il cammino formativo prevede la partecipazione alle attività dell’Associazione, la collaborazione a progetti con scuole italiane e internazionali, l’incontro con rappresentanti internazionali, come ambasciatori e personalità politiche. Gli studenti frequentano corsi universitari o post-universitari. Infine vi è un percorso educativo dedicato, che permette l’acquisizione di elevate competenze su temi come l’intercultura, il dialogo, la comunicazione e la trasformazione dei conflitti. Un bagaglio di sapere e di preparazione che potranno utilizzare nei loro paesi al ritorno.

Rondine è impegnata ogni anno in azioni di diplomazia di secondo livello, per affiancarsi alla diplomazia ufficiale in processi di riconciliazione e portare il proprio messaggio di dialogo alle istituzioni dei soggetti in conflitto, realizzare iniziative culturali su questioni specifiche di particolare gravità, intervenire in crisi internazionali. Ricordiamo solo alcune delle iniziative di Rondine. Nel maggio 2009 l’Associazione ha organizzato a La Verna la prima “Conferenza internazionale dei popoli del Caucaso”, alla quale hanno partecipato da varie parti del mondo. Gli studenti, insieme ad esperti, contribuirono a redigere la bozza del “Documento in 14 punti per la pace nel Caucaso”. Il documento finale fu presentato ufficialmente a vari capi di Stato e di governo, leader religiosi, esponenti della società civile.

Nel 2010 il progetto di pace nel Caucaso ha avuto sviluppi significativi con il Viaggio di amicizia nel Caucaso del sud e in Turchia. Una delegazione di Rondine si è recata in Azerbaijan, Georgia, Armenia, Turchia e nella Repubblica di Abcasia, autoproclamatasi indipendente dalla Georgia ma non riconosciuta come tale da Tbilisi. Gli inviati della Cittadella hanno attraversato 4 frontiere, visitato 10 università e decine di organizzazioni internazionali, incontrato 12 esponenti istituzionali e 5 autorità religiose.

Recentemente Rondine ha aperto una linea di dialogo con le istituzioni europee ed è stata la prima associazione italiana a portare nel 2014 un evento al Parlamento di Bruxelles dedicato al Centenario della Prima guerra mondiale, per promuovere la conoscenza del conflitto e preservarne la memoria quale monito per le future generazioni, mettendo al centro del messaggio i giovani protagonisti dei conflitti di oggi. Un altro importante progetto è quello denominato “Una nuova classe dirigente per la Sponda Sud”, che traendo origine dalla riflessione sulla Primavera araba si prefigge l’obiettivo di dare gli strumenti e una nuova visione atta a creare una nuova classe dirigente per il Mediterraneo. Rondine lavora costantemente con le scuole per aprire le menti delle giovani generazioni al dialogo. Nel 2014 sono stati coinvolti 5000 studenti in tutta Italia. Molte personalità istituzionali, del mondo artistico e culturale hanno a vario titolo sostenuto la causa dell’associazione e ne hanno visitato il borgo: il principe di Giordania Hassan bin Talal, Sabri Ateyeh, primo ambasciatore dell’Autorità nazionale Palestinese in Italia, il Patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal, Arun Gandhi, nipote del Mahatma, Vandana Shiva, economista, fisica ed ecologista indiana, Johan Galtung, fondatore degli studi sulla risoluzione dei conflitti, Noa, cantante israeliana, Federica Mogherini.

Per superare i conflitti è necessario demolire le sovrastrutture “culturali” alimentate dalla propaganda che avvelena le menti, per riuscire a vedere l’altro semplicemente come uomo. Nella Cittadella della Pace si cerca di promuovere una nuova cultura del dialogo tra le persone. Le pietre su cui Rondine si fonda sono l’umanesimo e il francescanesimo; da queste pietre si forgia “l’uomo universale”, relazione e convivio, comunicazione, armonia e pace.

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