Pubblicato: lun, 10 Mar , 2014

Renzi: “Mercoledì taglio le tasse”

Il premier ieri a Che tempo che fa “ Qualche euro in più alle famiglie e imprese per far ripartire l’economia”. Camusso “Se non ci ascolta siamo pronti allo sciopero”. Probabile ritardo della Camera sulla legge elettorale
Susanna Camusso e Matteo Renzi

Susanna Camusso e Matteo Renzi

Per l’annuncio ha scelto uno dei programmi più visti in Italia. Ospite domenica sera della trasmissione di Fabio Fazio ‘Che tempo che fa’, Matteo Renzi ha dato l’appuntamento per il prossimo consiglio dei ministri : «Mercoledì per la prima volta si abbassano le tasse e ci impegniamo a farlo per dieci miliardi».

Nel mirino dell’esecutivo ci sono i tagli ad Irap e Irpef e da questo si capirà se al centro della visione di Renzi ci saranno le famiglie o le imprese. «Ascoltiamo Confindustria e i sindacati ma decidiamo noi anche perché ci sarebbe da capire cosa hanno fatto loro in questi anni. Non pensiamo alle associazioni di categoria ma alle imprese e alle famiglie che guadagnano meno di 1500 euro al mese. Soldi che non vadano nel risparmio ma nel circuito economico».

Non l’ha presa bene la segretaria della Cgil Susanna Camusso, presente oggi al comitato direttivo: «Renzi mi è parso disattento al fatto che c’è una parte del Paese che ha pagato un prezzo altissimo durante questa crisi, che ha più volte cercato di invertire le politiche economiche proprio perché la crisi non continuasse a precipitare. Se non ci ascolta – continua la Camusso – se le richieste avanzate dal sindacato su lavoro e fisco non saranno accolte e si andrà in direzione contraria, siamo pronti alla mobilitazione ».

Più tenero invece è il leader della Cisl Raffaele Bonanni che su twitter scrive : « Renzi non faccia l’errore di fare di tutta una erba un fascio, ci sono sindacati e sindacati ci sono politici e politici. Tolga i paraocchi».

Non solo tagli, Renzi ha anche parlato della riforma della legge elettorale, in questi minuti in discussione alla Camera dei deputati, sopratutto per gli emendamenti che riguardano la parità di genere: «Se troviamo una soluzione che va bene a tutti sono felice, ma non è un tema che si affronta solo con una discussione sulle poltrone in parlamento». La dichiarazione del premier è condivisa da Daniela Santanché che fa notare come non ci sia una deputata vicina a Renzi tra le novanta firmatarie dell’appello sulla parità di genere. Non la pensa affatto così la sua collega di partito Renata Polverini: «Ci sono molte donne, ovviamente, che hanno raggiunto posizioni importanti per merito. In un Paese dove comunque non tutte hanno le stesse opportunità e quindi, non essendo così avanti dal punto di vista culturale, è necessario un sostegno normativo».Il ministro Boschi ha annunciato che il governo si rimette alla volontà dell’aula, dove i numeri sono schiaccianti a favore di chi non vuole modifiche. Ma i tempi alla Camera si allungano ed è difficile che domani sarà il via libera definitivo da Montecitorio.

A quel punto poi la battaglia si sposterà al Senato dove siede la senatrice del Partito Democratico Lo Moro, capogruppo in commissione affari costituzionali : «Non si vuole offrire garanzie di risultato alle donne in lista? Bene. Si evitino per tutti le liste bloccate. Si introducano le preferenze. Tra l’altro non si capisce perché le preferenze siano da evitare solo per le elezioni politiche mentre si vota con le preferenze in tutte le altre elezioni» . La battaglia sull’ Italicum è tutt’altro che chiusa.

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