Pubblicato: mer, 1 Feb , 2017

Prosegue il percorso di fusione dei comuni di Pergine Valdarno e Laterina.

Il mese di febbraio vedrà amministratori e cittadini impegnati in assemblee consultive per verificare le esigenze delle comunità.

A partire da lunedì 6 febbraio, nei territori dei municipi di Pergine Valdarno e di Laterina si aprirà un periodo di approfondimento con i cittadini sul tema della fusione dei due Comuni. Si tratta di un percorso iniziato nel 2015 con la condivisione dei servizi di Polizia Municipale e di Servizio socio-educativo culturale. Nelle sedute dei rispettivi Consigli comunali i due municipi hanno adempiuto all’obbligo, che la legge prevedeva per i comuni al di sotto dei 5000 abitanti, di gestione associata delle funzioni fondamentali. In seguito alla chiusura definitiva dell’Unione dei Tre Colli, Pergine e Laterina hanno intrapreso una procedura alternativa di governo dei servizi attraverso l’utilizzo della “convenzione”. E a conclusione del percorso hanno approvato le convenzioni su Lavori Pubblici e Manutenzioni, Pianificazione Urbanistica ed Edilizia, Ragioneria e Tributi, Statistica.

Le amministrazioni dei due enti locali intendono realizzare, con l’unione, il miglioramento dei servizi, maggiori opportunità per i cittadini e lo scambio di professionalità e conoscenze presenti nelle rispettive strutture amministrative.

Il mese di febbraio sarà dunque dedicato a tutta una serie di assemblee cittadine che verranno tenute sia nei capoluoghi che nelle frazioni e saranno finalizzate a consultare e coinvolgere la cittadinanza e verificare le esigenze espresse nel territorio. Dopo di che si proseguirà con l’apertura di tavoli tecnici sui quali i cittadini potranno partecipare e per i quali, insieme agli amministratori e a consulenti specializzati, avranno la possibilità di approfondire le varie tematiche ed avanzare ipotesi e proposte di riorganizzazione dei servizi e di assetto dell’Ente che dovrà scaturire dalla fusione. Infine, tutta questa attività consapevole avrà termine con un voto referendario.

Ciò che i sindaci e gli amministratori dei due Comuni sottolineano per motivare la nascita di una nuova creatura municipale, è che la sopravvivenza e lo sviluppo dei servizi da parte dei comuni piccoli e medi, e per di più in una situazione di progressiva contrazione delle risorse economiche e di ridefinizione degli assetti istituzionali, comporta decisioni che, pur potendo incontrare alcune comprensibili resistenze, paiono tuttavia necessarie al governo più efficiente e adeguato ai bisogni e allo sviluppo del territorio.

Fulvio Turtulici

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