Pubblicato: sab, 18 Gen , 2014

Pmi, nel 2013 ancora difficoltà per i finanziamenti

Nel 2013 una Pmi su 3 non ha ricevuto i finanziamenti necessari

 

Unione EuropeaUna piccola e media impresa ogni tre non ha ricevuto i finanziamenti richiesti su cui contava per lo svolgimento della propria attività economica. Il dato per le Pmi italiane risulta ancora più negativo: una su due non hanno ottenuto il credito richiesto. Questi due dati emergono da una indagine sull’accesso al credito pubblicata dalla Commissione europea e dalla Banca centrale europea, resa nota dal dipartimento Politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’importanza dell’accesso al credito risultata confermata dal 15% dei partecipanti al sondaggio, che lo ritengono un problema importante per la propria impresa. In particolare, secondo la Commissione europea, questo problema «convalida la percezione fondamentalmente negativa delle Pmi in merito alla capacità delle banche di concedere credito». In tutta l’Unione Europea, soltanto il 65% delle aziende che ha chiesto un prestito alle banche è riuscita ad ottenerlo interamente, ma, per l’Italia, il dato si attesta a poco sopra il 50%. Le richieste di credito respinte sono complessivamente il 13% (in Italia, il 16%). La metà di tutti i prestiti concessi negli ultimi due anni ha riguardato un importo inferiore a 100 mila euro.

Anche le condizioni contrattuali proposte e il timore di vedersi respingere le richieste di finanziamento, costituiscono altrettanti fattori di criticità per le imprese. A tal riguardo, nel primo caso il 2% delle imprese Ue ha respinto l’offerta di credito, mentre, nel secondo, il 7% delle Pmi non ha neppure presentato domanda nel timore di ricevere un esito negativo. Sono proprio le aziende giovani – da 2 a 5 anni di attività – quelle che non hanno fatto richiesta di finanziamento in previsione di un rifiuto.

Le maggiori percentuali di rifiuti sono state rilevate tra le microimprese – ossia quelle con meno di 10 dipendenti – con il 18%, e tra le Pmi in attività da meno di 2 anni, che rappresentano il 28% dei casi osservati. Ulteriormente, anche la scarsità di garanzie reali o di altre condizioni poste dalle banche, quali ad esempio la presenza di garanti, si configurano fra gli ostacoli più frequenti frapposti alle imprese che si rivolgono alle banche, seguite dall’eccessiva onerosità dei tassi di interesse. Una delle possibili alternative, quale il finanziamento con capitale di rischio, è stata invece adottata solo dal 5% delle Pmi. Dal rapporto si evidenzia come il 15% delle Pmi europee abbia individuato nell’accesso al credito «il problema più pressante».

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