Pubblicato: mar, 3 Set , 2013

Palermo, Emergenza posti letto all’Ospedale dei Bambini

Chiamati da alcune mamme troviamo bambini in brandine nei corridoi e una dozzina nelle stanze, 3 per stanza, con le mamme che dormono sulle sedie tutta la notte. Si tratta veramente di emergenza?

 

 

Vi ricordate lo scandalo che nel 2004 suscitò il cartello all’ingresso di un reparto dell’ospedale di Bambini che diceva “portatevi le brandine da casa”? Non si tratta di storia antica, infatti in questi giorni si assiste ancora ad uno “spettacolo” agghiacciante praticamente in tutti i reparti dell’ospedale. 6-7 bambini in brandine nei corridoi e una dozzina nelle stanze (3 per stanza), con le madri sulle sedie tutta la notte. Molti in flebo, quasi tutti con la febbre e vomito. Medici e infermieri si districano con difficoltà per assistere i bambini. Privacy zero, qualità dell’assistenza medica e infermieristica insufficiente (il personale è tarato su un numero di posti letto nettamente inferiore).
Ma si tratta veramente di emergenza?NEWS_96422
Si può definire emergenza un evento che inesorabilmente si ripete da anni? Anzi, a sentire molti operatori, il fenomeno dei pazienti in brandina è ormai diventato una costante del Di Cristina, in tutti i periodi dell’anno, agosto compreso. È intuitivo che il fenomeno si aggrava nel periodo invernale, per il sopraggiungere delle epidemie influenzali e delle malattie da raffreddamento. Ma questa ovvia considerazione non sembra avere influenzato le scelte e la condotta di chi è preposto ad assicurare alla comunità un assistenza sanitaria decente.
Drammatica appare poi la condizione dei bambini affetti da malattie rare e gravi che necessitano di cure che i sanitari definiscono “semintensive” e che invece di essere ricoverati in ambienti adatti e particolarmente attrezzati, si ritrovano su una brandina in un corridoio affollato. Infatti l’Ospedale dei Bambini di Palermo è l’unico ospedale pediatrico della Sicilia occidentale e sede di alcuni centri di riferimento per bambini affetti da malattie molto complesse, che in questo momento si devono accontentare di un posto in corridoio.
Sono passati 9 anni da quando il cartello “portatevi le brandine da casa” causò scandalo, ma evidentemente non solo non si è risolta la criticità, ma si è assistito alla chiusura progressiva di due ospedali pediatrici con conseguente drastica riduzione dei posti letto. Dato che già 9 anni fa era evidente che la medicina pediatrica era in crisi, ci si chiede perché in questi anni non sia stato fatto nulla. Evidentemente il piano di rientro previsto dall’assessore Russo non ha tenuto assolutamente conto di una riorganizzazione dei servizi pediatrici. A tagliare posti letto in maniera indiscriminata sono buoni tutti, organizzare una sanità efficiente e senza sprechi è un altro paio di maniche.

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