Pubblicato: mer, 7 Mag , 2014

Nizza: agguato a ereditiera. Si segue la pista della ‘ndrangheta

La donna è ereditiera di una ricca dinastia di costruttori. Dietro la sparatoria si profilano gli interessi della mafia calabrese nel settore immobiliare della Costa Azzurra
L'auto su cui viaggiava Hélène Pastor al momento dell'agguato

L’auto su cui viaggiava Hélènen Pastor al momento dell’agguato

L’agguato che ha visto coinvolta Hélène Pastor, 77 anni, sembra dare conferma ai ripetuti allarmi circolati in Francia sui tentativi di infiltrazione delle organizzazioni criminali italiane al di là delle Alpi. La vittima dell’agguato è l’ereditiera di una famiglia di costruttori, tra le più ricche del Principato di Monaco. La donna è rimasta gravemente ferita nella sparatoria avvenuta ieri sera davanti all’ospedale L’Archet di Nizza, dove la donna si era recata, accompagnata dal suo autista, a fare visita al figlio ricoverato. All’uscita dal parcheggio l’auto su cui viaggiava, una Lancia Voyager nera, è stata bersaglio di alcuni colpi da arma da fuoco sparati da un uomo che in un primo momento ha mirato al parabrezza dell’auto e successivamente ha iniziato a sparare verso l’interno dell’auto. I colpi sparati dall’uomo che i testimoni hanno visto allontanarsi «tranquillamente» a volto scoperto insieme ad un complice che lo ha raggiunto in macchina, hanno colpito l’autista della donna, Mohamed D. di 54 anni, che risulta in condizioni critiche mentre la donna si trova ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Saint Roch. 

La notizia ha colpito il Principato, dove la famiglie Pastor possiede un ricco patrimonio immobiliare, e il Prince Alberto II che in una nota ha espresso «viva emozione» per l’accaduto e «sostegno» alla famiglia ma soprattutto preoccupa le autorità francesi che sembrano orientate a collegare la sparatoria alle mire espansioniste della ‘ndrangheta sulle regioni frontaliere e sul nizzardo. La possibilità che dietro l’agguato ci sia l’espansione delle mafie italiane oltre il confine francese risulta essere una possibilità concreta. Basti pensare che nel 2012 il comune di Ventimiglia, ultima città prima del confine, fu sciolto dal governo italiano per infiltrazioni della ‘ndrangheta e la stesso procedimento venne attuato per il comune di Bordighera, sempre per infiltrazione ‘ndrine. Ma non solo la ‘ndrangheta guarda alla Francia. Lo scorso aprile il camorrista Antonio Lorusso, uno dei latitanti più ricercati d’Italia, è stato catturato a Nizza prima di essere estradato. Questi sono soltanto alcuni dei motivi per cui gli inquirenti orientano le indagini verso le mafie italiane, sempre più senza confini. 

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