Pubblicato: lun, 29 Lug , 2013

Niente fondi per curare i Pigmei in Africa

Un appuntamento a Palazzo delle Aquile con le associazioni e le istituzioni per salvare i bambini Congolesi della foresta equatoriale.

 

di Piera Farinella

NEWS_152914La Onlus “Ali per volare”, che da anni svolge una campagna di azione sanitaria nella foresta equatoriale, rischia di estinguersi, a causa dell’interrotto finanziamento del CESD (Centro Studi Salvo D’Acquisto). Il Centro aveva preso l’impegno di finanziare con 150 mila euro la costruzione del Centro pediatrico per la terapia della malnutrizione a Enyelle, unico presidio ospedaliero promesso alla popolazione autoctona. Per questo oggi a Palazzo delle Aquile, nell’aula dedicata al giornalista Mauro Rostagno, è stato lanciato un appello alle istituzioni. “A causa della crisi, non ci viene garantito più il finanziamento” dice Rino Martinez, presidente dell’associazione “Ali per volare” e continua “senza l’adempimento di questo progetto sanitario, l’associazione non potrà più svolgere le sue attività sanitarie, umanitarie e di sviluppo all’interno della foresta equatoriale a favore di un popolo a rischio estinzione”.
Due le malattie principali che potrebbero causare la scomparsa di questa popolazione: la lebbra e la frambesia. La frambesia è una patologia che si presenta con delle lesioni cutanee, ma che può portare alla morte. “Abbiamo scoperto, durante le missioni itineranti, due anni e mezzo fa come poter far fronte a questa malattia, utilizzando la penicillina ad azione ritardo. Con una sola iniezione di questa medicina dal costo di sessanta centesimi si può fare guarire un bambino” dice Rino Martinez. I notabili della foresta equatoriale hanno comunicato all’associazione che se non verrà costruito il presidio ospedaliero per i bambini non sarà più permesso loro di entrare nella foresta . Lo staff di “Ali per volare” ha allora scritto una lettera aperta dal titolo “Nessuno piange per il popolo più antico del mondo a rischio estinzione…” in cui si spiega come sia necessario curare e vaccinare i bambini e le donne incinta. In questo momento sembra difficile trovare risorse per questa missione, ma sono state molte le manifestazioni di solidarietà, tra cui quella dell’arcivescovo Salvatore Di Cristina, in collegamento telefonico, e del magnifico rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, che ha sposato questa battaglia suggerendo anche di chiedere al governo congolese una proroga di qualche mese.
Nel corso dell’incontro sono state numerose le brevi testimonianze dei volontari e dei medici che hanno preso parte a quest’operazione umanitaria, come per esempio quella di Fabrizio Artale, responsabile comunicazioni sociali dell’associazione, che ha definito la situazione “un olocausto di cui nessuno parla forse perché raggiungere quei luoghi è troppo difficile. Forse perchè non c’è un ritorno d’immagine. Forse perché raggiungere quei luoghi è impegnativo e davvero dispendioso. Se noi facciamo una catena e noi portiamo avanti il messaggio che stiamo lanciando noi con questo appello, forse qualcosa si può fare”. Ecco perché ciascuno di noi moralmente si deve assumere la responsabilità di non fare morire “Ali per volare”.
Mediamente ogni quattro mesi muoiono dai quattrocento ai seicento bambini, questo significa che la loro azione sanitaria è fondamentale altrimenti fra otto dieci anni il popolo dei Pigmei in Africa si estinguerà. Sono state chiamate in causa associazioni, ong, enti competenti, istituzioni politiche e religiose, comuni e cittadini italiani, al fine di contribuire alla realizzazione immediata di una “Campagna di Raccolta Fondi” per garantire in tempi brevi la costruzione del presidio ospedaliero pediatrico in questione. Le somme raccolte per la costruzione del presidio Ospedaliero, saranno interamente destinate al progetto e pubblicate nel sito www.alixvolare.it. In previsione anche degli eventi e degli spettacoli di beneficenza.

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