Pubblicato: ven, 12 Mag , 2017

Nel nome di Peppino per la legalità

In occasione dell’anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato, il sindaco di Pergine Valdarno Simona Neri sigla un “Patto di amicizia” con il Comune di Cinisi.

 

Il 9 maggio, ricordando nel segno dell’impegno fattivo, la morte di Peppino Impastato, assassinato dalla mafia 39 anni fa, in quel giorno di maggio del 1978 tanto infausto per la storia recente del nostro Paese quando anche Aldo Moro fu ucciso, il sindaco di Pergine Valdarno, Simona Neri, si è recata in Sicilia, a Cinisi, per unire simbolicamente dal nord al sud le istituzioni del Paese nella lotta all’illegalità. Un esempio che altri dovrebbero seguire.

La giornata del sindaco è iniziata con una diretta radiofonica sul tema delle ludopatie dai microfoni di Radio 100 passi. Ricordiamo che Simona Neri è la referente di Anci Toscana per il contrasto al gioco d’azzardo, un’attività che la criminalità organizzata in parte controlla. Insieme a lei hanno partecipato Filippo Torrigiani e don Armando Zappolini, entrambi impegnati a livello nazionale con la campagna “Mettiamoci in gioco”. Ricordiamo anche che Radio 100 passi, voluta dai familiari e dagli amici e che idealmente continua Radio Aut di Peppino, inaugurata il 5.1.2010, compleanno di Peppino, con una trasmissione andata in onda da “Casa Memoria”, oggi trasmette dalla casa confiscata alla mafia che fu di Gaetano Badalamenti, a quel tempo padrone, “Tano seduto”, di Cinisi e mandante della morte di Peppino. Badalamenti, che allora, almeno per alcuni pentiti, pare godesse degli elogi di colui che si apprestava a formare il governo dopo l’eliminazione per mano brigatista di Moro, oggi è solo un assassino, mentre il Governo si è impegnato a trovare le risorse necessarie per l’acquisizione del casolare dove avvenne il delitto per renderlo accessibile ai visitatori, dato che Peppino, ieri terrorista, oggi è esempio di coraggio civico.

In seguito la Neri ha partecipato al corteo in memoria di Peppino ; un corteo di circa 2000 persone partito da quella che fu la sede di Radio Aut e proseguito fino alla “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”. Più tardi è avvenuto l’incontro con il sindaco di Cinisi Gianni Palazzolo. Ed è così che il sindaco commenta il suo 9 maggio in Sicilia.

Peppino siamo noi quando diffondiamo la cultura della legalità, siamo noi quando difendiamo i diritti. Peppino siamo noi, cittadinanza attiva.

Abbiamo firmato il “Patto d’amicizia” con il Sindaco di Cinisi Gianni Palazzolo: per un momento ci siamo scambiati la fascia tricolore. La sua è molto più pesante della mia, ma sono venuta qui per manifestargli tutta la mia vicinanza e la mia solidarietà come istituzione che cerca di contrastare l’illegalità nel settore del gioco d’azzardo, come ragazza che ha deciso di impegnarsi in politica per incidere, con le proprie idee, nella sua realtà. Peppino era candidato al consiglio comunale quando fu ucciso. Le sue idee, invece, sono state fermate. Allora un piccolo sostegno anche da me. Gli amici si scelgono e, con coraggio, si sostengono.

E’ stata una giornata che mi ha fatto fermare ad approfondire, ricordare. Una giornata, il 9 maggio, che va sempre vissuta con la consapevolezza che si merita. Per me anche quest’anno è stato così, ma oggi ho avuto il grande onore di commemorare Peppino proprio a casa sua, camminando accanto alla sua famiglia ed al fratello Giovanni Impastato, in un corteo che è un inno alla pace, alla legalità, insieme a dei compagni di viaggio straordinari. 1,2,3,4,5,10,100 passi avanti nella lotta alla mafia che adesso diventa simbolo della lotta a tutte le mafie. Passi ingombranti di un ragazzo minuto, ma con idee grandi di cambiamento e di giustizia sociale. Passi dentro Cinisi, che risuonano nel mondo.

Grazie. Grazie per questa opportunità, un regalo che porterò per sempre con me, insieme alla storia di Peppino e degli amici siciliani.

Fulvio Turtulici

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