Pubblicato: mar, 1 Nov , 2016

Mozione del Consiglio regionale della Toscana per il divieto della pubblicità del gioco d’azzardo

L’atto, presentato da numerosi consiglieri del Pd e votato all’unanimità, ha avuto come primi firmatari le consigliere Alessandra Nardini e Serena Spinelli

 

Il 26 ottobre scorso l’Assemblea regionale toscana ha approvato all’unanimità la mozione sul divieto della propaganda pubblicitaria dei giochi con vincita di denaro.

spinelli_serenaL’intervento del Consiglio regionale della Toscana si è verificato in merito ai provvedimenti legislativi che spettano al Parlamento nazionale  concernenti il divieto della pubblicità del gioco d’azzardo. L’atto, presentato da numerosi consiglieri del Pd, ha avuto come prime firmatarie le consigliere Alessandra Nardini e Serena Spinelli. Con la mozione si impegna il presidente della Giunta regionale ad attivarsi presso il Parlamento nazionale per arrivare, il più presto possibile, all’approvazione delle iniziative di legge contro la diffusione del gioco d’azzardo, a spingere per un più efficace contrasto al fenomeno del gioco patologico, anche introducendo, come previsto nella mozione, l’utilizzo della carta sanitaria per poter usare le slot machine: ciò è finalizzato a vietare l’accesso  nelle sale giochi e l’uso degli strumenti da gioco ai minori e alle persone a cui è stata diagnosticata una ludopatia, nonché a favorire il monitoraggio e l’introduzione di limiti alle giocate. Un ulteriore impegno è quello di attivarsi  per predisporre interventi di sensibilizzazione con particolare riferimento alla promozione di campagne di educazione e informazione, volte a contrastare il fenomeno delle ludopatie anche dal punto di vista culturale. Mediante tale atto, infine, si raccomanda di impedire la sponsorizzazione del gioco d’azzardo in ambito sportivo, sia sulle maglie dei calciatori o altri sportivi che sui cartelloni nei campi da gioco.

In Toscana, nel 2015, sono state circa 20.000 le persone che hanno praticato il gioco con vincite in denaro(studio edit effettuato dall’Ars). I servizi per le dipendenze hanno preso in carico circa 1.400 persone affette da patologie da gioco. Le pubblicità accattivanti, che si avvalgono spesso di testimonial famosi e di modelli vincenti, sono vere e proprie istigazioni a comportamenti da ritenere come devianti, se è vero che talora giungono fino ad azioni asociali.

La consigliera Alessandra Nardini ha considerato “il gioco d’azzardo come il tabacco: no alla pubblicità, sì ad indicarne rischi e reali probabilità di vincita. La Toscana promuove questa battaglia, sollecitando il Parlamento ad affrontare il tema”. E che il problema in questa regione sia stato recepito è dimostrato dal fatto che la mozione sia stata votata da tutti i gruppi consiliari e da tutti i consiglieri. Serena Spinelli, consigliera e presidente dell’Osservatorio regionale sul gioco d’azzardo patologico, ha detto che “in Toscana abbiamo investito molto su questo tema, ma è necessario intervenire in maniera più organica e su tutto il territorio”; e Andrea Quartini, di M5S, ha ricordato che “solo in Toscana nel gioco d’azzardo vengono spesi oltre 4 miliardi di euro”.

Fulvio Turtulici

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