Mobilitazione regionale movimenti studenteschi: “La Rivoluzione siamo noi”

“La prima fra tutte le ingiustizie è sicuramente quella che porterà ulteriori tagli alla scuola pubblica che andranno a favorire le numerose scuole private. E in un Paese civile la cultura è alla base degli uomini onesti e pensanti. Cultura libera, aperta a ricchi e poveri. Protesteremo tutti insieme anche contro il caro libri, l’edilizia scolastica precaria, i test d’ingresso all’Università, che vietano il diritto allo studio, sancito dalla più grande invenzione dell’uomo, ovvero la Costituzione. Per difendere essa e noi in quanto cittadini attivi della scuola, verrà presentata dal Movimento una proposta di legge regionale per il diritto allo studio, che verrà visionata dall’ex magistrato Antonio Ingroia, che sarà presente al corteo”. 

 

L’appuntamento è per lunedì 2 dicembre, alle ore 16:30. Un corteo composto dagli studenti delle varie scuole di Messina e della provincia partirà da piazza Antonello per giungere, questa volta, presso piazza Duomo. Sarà presente al termine del corteo anche il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, per discutere delle problematiche del sistema scolastico a livello regionale e per cercare delle soluzioni immediate. “Il tempo delle chiacchiere è finito – dichiara il presidente dell’associazione Impastato, Sonny Foschino -. Siamo stanchi delle rivoluzioni delle parole. Vogliamo i fatti. Crocetta deve decidere cosa fare: o con noi, o contro di noi!”.Prevista la partecipazione del movimento Agende Rosse di Palermo, dei rappresentanti e simpatizzanti dei collettivi AUT di tutta l’isola, e i familiari delle vittime di mafia. 

 

E’ importante sottolineare come l’evento sia stato organizzato in modo che il corteo sfilasse di pomeriggio e non di mattina. Il messaggio che il collettivo Aut vuole lanciare è chiaro: gli studenti non hanno più voglia di essere etichettati come  “i fannulloni che scendono in piazza solo per perdere un giorno di scuola” , svolgere una manifestazione alle 16:30 permette a tutti di seguire le lezioni e poi difendere i propri diritti gridando all’interno del corteo, le malelingue, così facendo, sono state prontamente scacciate.