Pubblicato: mar, 14 Mag , 2019

Mimmo Lucano Sindaco di tutti, a ‘La Sapienza’ di Roma.

Una aggitato seminario di antropologia all’università La Sapienza di Roma vede gruppi di fascisti e di antifascisti affrontarsi, un racconto degli anni 70? No è successo il 13 maggio 2019.

 

Il Fatto.

Durante lo svolgimento del seminario semestrale ‘CONVIVENZE: SEMINARIO CURRICULARE DI ANTROPOLOGIA’ organizzato dal dipartimento di ‘Storia, Antropologia, Religioni’ della Facoltà di Lettere e Filosofia, una delle lezioni previste, quella del 13 Maggio dal titolo: ‘Il senso dei luoghi e il senso degli altri. Riace da condividere’, vede come ospiti d’eccezione l’antropologo Vito Teti e Mimmo Lucano. La componente nazi-fascista di Forza Nuova mette in campo fin da subito, una campagna mediatica discriminatoria e riluttante, non nuova ai suoi costumi, contro il Sindaco sospeso di Riace, minacciando il bavaglio alla lezione. Così facendo provocano lo sdegno di tutta la società civile ed accademica.

La giornata.

C’è un dato di fatto, una verità che arriva come un pugno nello stomaco ma tutt’altro che inaspettato: La Sapienza si schiera. Contro chi alimenta la fiamma dell’odio, del razzismo, della paura. E Proprio da questi concetti che parte la manifestazione spontanea organizzata dal mondo accademico e da tutta la società civile tenutasi a Roma ieri, Lunedì 13 Maggio. Già molte ore prima dell’arrivo di Lucano, studenti, associazioni, liberi cittadini, si incontrano al piazzale della Minerva, all’interno della Città Universitaria, per dar vita al corteo che poi andrà a formare il presidio antifascista a piazzale Aldo Moro (la stessa piazza indicata da FN come punto di ritrovo per tenere un comizio del suo esponente Roberto Fiore e impedire l’accesso a Lucano all’Università). Ore 12, tante le persone presenti, dalle migliaia di studenti, alle associazioni: ANPI, FIOM, Non una di meno, Mediterranea, NO TAV, Prisma LGBTQ+, Migrare per vivere non per morire, Link Sapienza, Sapienza Clandestina ecc., ai personaggi del mondo della cultura e della politica: Nicola Fratoianni, Vauro, Moni Ovadia, ecc. Il messaggio che sale dalla piazza è chiaro: Il fascismo non è un’opinione e Mimmo Lucano parlerà ad ogni costo. La mattinata continua in un bel clima di gioia, serenità e trepidante attesa, che sembra catapultare La Sapienza e Roma tutta, negli anni 70’, anni di forti contestazioni studentesche, a volte anche dure, ma da cui proviene quella la coscienza sociale che ha contributo a formare quella consapevolezza storica che oggi, anche grazie a quelle lotte, appartiene ad ognuno di noi. Verso le ore 15 il Sindaco sospeso di Riace fa il suo arrivo in piazza. Si ferma con gli studenti e i partecipanti tutti, diventati ormai una marea umana, prendendo subito la parola. Le sue prime parole sono chiare e toccanti: “è per me un’emozione indescrivibile, la vostra presenza mi commuove, io mi sento uno di voi. Non ho fatto nulla di speciale, sono solo rimasto uno che ha inseguito un sogno, di umanità, di democrazia, in un momento in cui prevale la disumanità”, poi ne ha per tutti: dal Ministro dell’Interno, colpevole di essere uno degli artefici di questo clima d’odio, ai 5stelle, alla Sinistra. Lascia la piazza con un commosso appello agli studenti:” Costruite società più umane, con più uguaglianza sociale, più libere, democratiche, dove il popolo conta, io sono uno dei tanti, io sono uno di voi. Noi siamo l’onda rossa che combatte questa onda nera che sta oscurando i nostri orizzonti”. La stessa onda nera, quella che per alcuni politici italiani è degna del miglior film di Star Wars, che a poche centinaia di metri(a Viale Castro Pretorio), tempestivamente bloccata dalle forze dell’ordine(la manifestazione, anche a seguito di molteplici richieste ufficiali da parte del mondo politico e delle associazioni, era stata tempestivamente vietata dalle autorità competenti) vomitava tutta la sua ignoranza e la sua pochezza contro Lucano, al grido di “Boia chi molla”( un tipico slogan tipicamente antifascista!). Non raggiungono la cifra dei 40 i “contestatori”, i quali non perdono occasione per mostrare tutto il loro anacronismo, fuori da ogni logica. Lucano, ahimè per loro, raggiunge la Facoltà di Lettere e Filosofia “scortato” da miglia di studenti, tra cori ed ovazioni. Verso le ore 16:30 il tanto atteso seminario, diventato ormai un caso mediatico, in una aula magna che ricorda molto i luoghi pubblici prima dell’entrata in vigore del D.M. del 19 Agosto 1996, ha inizio. Nonostante tutte le buone intenzioni ed i validissimi interventi degli illustri relatori: il Preside di Facoltà Prof. Gaetano Lettieri e l’antropologo Vito Teti, faticano a trattenere la folla. L’aula vuole Lucano. Così in un rombo di applausi e cori al grido di “Siamo tutti Mimmo Lucano”, l’ex Sindaco riacese prende la parola. Ne ha per tutti. Lucido, serio e diretto comincia dai suoi problemi giudiziari (a cui tieni far sapere che non si sottrarrà, non come l’inquilino del Viminale), per poi passare senza mezzi termini alle accuse dirette alla odierna classe politica (dalla Sinistra, colpevole di essere diventata establishment, alla Destra, passando per i 5stelle, “funzionali a quello che stiamo vivendo”), complice dell’attuale stato in cui versa la Nazione e della crescita dell’odio inaccettabile contro i più deboli. Mimmo ci parla della sua Riace, del suo sogno e di come nacque in un’alba qualunque del 1998 della sua bellissima terra, avvistando una “nave della speranza” sulle coste ioniche. Il suo volto, il suo sguardo a tratti spento, tradiscono l’enfasi e la bellezza delle sue parole. Un uomo che a Riace aveva realizzato e messo in pratica quella bellissima parola che si chiama ‘solidarietà’, ma che ad un tratto viene travolto da una valanga di avversità. Dice bene il prof. Vito Teni nel suo seppur breve ma bellissimo intervento, “Mimmo da fastidio perché è un uomo che ha fatto e che fa” e l’assonanza con grandi figure, divenute proprio come Lucano un simbolo di lotta, è piacevolmente palpabile. L’intervento va avanti senza sosta, per due ore si viene catapultati in un altro mondo, in quella che lui ama definire “una favola”. Lucano ci insegna che la parola “possibile” ha ancora un forte valore e sta ad ognuno di noi metterla in pratica. Seguendo il suo esempio lungimirante, possiamo riscoprire noi stessi e non vedere più problemi ma opportunità. Traspare la figura di uomo che non chiede alcun tipo di commiserazione, l’unica cosa a lui cara è la giustizia, per lui, per Riace, per gli ultimi. Questa estenuante ma bellissima giornata, che ognuno di noi porterà sempre nel cuore, si conclude con Mimmo e la gremita assemblea che cantano ‘Bella Ciao’, canto di lotta per eccellenza. Mi piacere pensare a Lucano, per il suo impegno, per il suo essere a suo modo, si, un rivoluzionario, attraverso per una bellissima citazione di Ernesto Guevara: “Lasciatemi dire, a costo di sembrare ridicolo, che il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d’amore” e quello di Mimmo per la sua terra, per gli ultimi, i profughi, i bisognosi, è tangibile, vero, come è vero che l’odio, l’indifferenza, non si prenderà mai questo mondo finché esisteranno persone come lui.

SIAMO TUTTI MIMMO LUCANO!

 

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