Pubblicato: mer, 26 Mar , 2014

Migliaia di euro destinati al Cruk terminano nelle casse Unicef

Le donazioni destinate al Cancer Research erroneamente terminano nelle casse Unicef. La causa: un sms sbagliato
Invito alla donazione tramite sms sul sito Cruk

Invito alla donazione tramite sms sul sito Cruk

Un errore a volte può costare molto caro e in questo caso un sms sbagliato rischia di costare circa oltre 21mila euro. È questa la cifra che per colpa di alcuni sms scritti in maniera errata non è finita nelle casse di Cruk (Cancer Research UK), ma in quelle, altrettanto onorevoli, di Unicef. Il Cancer Research UK ha deciso di promuovere la ricerca attraverso la moda del momento, ovvero i sempre più diffusi selfie, lanciando martedì scorso la campagna #nomakeupselfie,  in cui le persone devono fotografarsi senza trucco e che ha raccolto 2,4 milioni circa di euro in soli due giorni. Il Centro britannico ha inserito tra le modalità di donazione quella dell’invio di un sms al numero 70099 scrivendo nel testo “Beat” per donare 3 sterline e supportare la campagna. Il numero della campagna è lo stesso utilizzato da Unicef, ma fin qui nulla che spieghi come i soldi donati al Cruk siano finiti nelle casse dell’ente che protegge i bambini. Che una società gestisca un numero di telefono al quale sono legati più enti infatti non è una novità, le diverse campagne sono determinate dal contenuto del messaggio che viene inviato. E qui casca l’asino. Per destinarli al Cruk gli inglesi devono scrivere la parola “Beat”, ma alcuni abitanti del Regno di Sua Maestà forse per colpa la funzione di completamento automatico, hanno invece scritto “Bear”, mentre altri avendo visto il messaggio del Cancer Research UK su internet che iniziava con “Donate to…” hanno riportato nel sms “Donate”. Nulla di grave sarebbe successo, tranne la mancata donazione, se contestualmente alla campagna del Cruk su quello stesso numero non fossero collegate due campagne i cui sms dovevano riportare proprio le parole “Bear” e “Donate”. Succede così che i messaggi inviati per il Cruk con il testo “Bear” finiscano al WWF, e quelli in cui era scritto “Donate” all’Unicef. Il WWF non ha ricevuto alcuna donazione soltanto perché la loro procedura prevede che degli operatori ricontattino i potenziali donatori per confermare la donazione, mentre l’Unicef ha ricevuto oltre 21mila euro destinati al Cancer Research UK con il quale adesso si sta accordando per la restituzione delle somme arrivate e certamente l’accordo non tarderà ad arrivare. Kerry Blackstock, direttore Raccolta Fondi del WWF britannico, invece in un comunicato ha spiegato che il WWF non ha ricevuto alcun introito economico aggiungendo che «quando abbiamo capito che stava montando l’interesse verso una campagna che non ci apparteneva ci siamo assicurati che venisse rispedito al mittente un messaggio automatico che spiegasse l’errore di invio. Auguriamo al Cancer Research dell’UK il maggior successo possibile per la sua Campagna». Questa volta sembra che tutto si possa risolvere, ma attenzione quando scrivete i messaggi, possono costare molto caro.

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