Marchionne: “Fiat sta col governo ma il jobs act non ci influenza”
L’Ad del Lingotto a Ginevra per il Salone dell’ auto. “ Riduzione del cuneo fiscale è un atto dovuto”
Sergio Marchionne torna a parlare della situazione politica italiana per la prima volta dopo la nascita della Fiat Chrysler Automobiles. A Ginevra per il salone dell’ auto, l’ amministratore delegato di Fiat ha risposto in conferenza stampa a chi gli chiedeva delle politiche economiche portate avanti dal nuovo governo Renzi: «La riduzione del cuneo fiscale è dovuta anche per incoraggiare il Paese». Non mostra interesse invece il jobs act «I nostri accordi con sindacati ci permettono di portare avanti le nostre scelte» anche se ha aggiunto di non voler «minimizzare quello che il premier sta facendo, credo bisogna appoggiarlo».
Per Marchionne l’appoggio al governo è un atto indiscriminato, che prescinde dal colore politico e da chi lo presiede: «Siamo sempre stati filo-governativi. Cercheremo di appoggiare qualunque governo, il Paese ha bisogno distabilità politica e credibilità internazionale, faremo di tutto per sostenerlo».
Il manager italo-canadese si è poi soffermato sulla situazione che attraversa il mondo dell’ automobile che attraversa un buon momento, grazie alla crescita di paesi emergenti come il Brasile dove nel 2017 comincerà la produzione della Jeep Renegade. «La produrremo a Pernambuco, come a Melfi dove verrà prodotta anche la nuova 500X. La Fiat non ha abbandonato l’ Italia».
La chiosa finale è sulla crisi ucraina che potrebbe bloccare progetti riguardanti il mercato russo «Se persiste è poco probabile che andremo a fare qualcosa di importante in Russia».