Pubblicato: ven, 10 Gen , 2014

Marchionne: «Basta cassa integrazione e rilancio l’Alfa»

Il manager di Fiat-Chrysler annuncia i futuri piani del gruppo e prevede il rientro in fabbrica per tutti i lavoratori 

 

Sergio Marchionne

Sergio Marchionne

Marchionne parla per la prima volta dopo l’acquisizione di Chrysler e divide i sindacati.

In una lunga intervista con il direttore di “La Repubblica” Ezio Mauro, l’amministratore delegato di Fiat non solo commenta quanto fatto oltreoceano ma delinea i piani futuri: rilancio di Alfa Romeo e Lancia, uscita dalla cassa integrazione per gli operai italiani e la nascita del nuovo gruppo Fiat-Chrysler, questi i temi affrontati dal manager.

Una volta che il cda avrà ratificato l’accordo il nuovo gruppo nascerà con un nuovo nome e per scelta del luogo dove quotarla e collocarne la sede legale Marchionne si è dimostrato assolutamente pragmatico. «Andremo dove ci sono i soldi. Mi spiego: dove c’è un accesso più facile ai capitali» probabilmente New York, ma altre soluzioni, come Hong Kong o Londra, non sembrano escluse. Sulla sede legale, facendo l’esempio di CNH Industrials (Iveco e New Holland) con sede ad Amsterdam, ha detto che la scelta non avrà effetti sulla produzione che rimarrà dove si trova attualmente. Marchionne è entrato anche nel merito del piano industriale di Fiat parlando del rilancio dei marchi europei, con grosse e salienti novità per le future strategie. La Fiat rimarrà nel mass market concentrandosi però, con 500 e Panda, sulla parte alta di questo segmento. La Lancia invece sarà destinata, con il rilancio della gamma Y, al solo mercato italiano. Le più grosse novità sono previste per l’Alfa Romeo, il marchio nobile e dimenticato del gruppo. Il “Biscione” cambierà faccia. Marchionne ha parlato di diversi “capannoni-fantasma” sparsi per l’Italia in cui i progettisti stanno preparando i nuovi modelli che, presentati ad aprile, cambieranno il volto del marchio. L’Alfa Romeo, sfruttando anche la vasta rete commerciale Chrysler,  si sposterà sul segmento premium avvicinandosi alla Maserati e insieme a questa dovrebbe rappresentare l’eccellenza italiana conquistando i mercati più ricchi, partendo proprio dal Nord America.

Per quanto riguarda il versante occupazionale, dopo le promesse mancate di “Fabbrica Italia” con i famigerati 20 miliardi da investire nel Belpaese, Marchionne annuncia il termine dell’infinita cassa integrazione per gli operai italiani che «col tempo – se non crolla un’altra volta il mercato – rientreranno tutti». L’inciso, a dire il vero logico e naturale, “se non crolla il mercato” ha fatto storcere il naso alla Fiom. Per il segretario De Palma «non cambia nulla e non dà certezze, serve una convocazione urgente da parte del Governo», affermando così di non fidarsi della parola del manager italo-canadese. Opinione diversa per le altre sigle, la UIL, concorde in questo con la CISL di Bonanni, saluta positivamente il rilancio annunciato di Alfa Romeo anche se Angeletti esprime dubbi e preoccupazioni riguardo “l’italianità” e la sede del gruppo, declassata da Marchionne a «questione emotiva».

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