Pubblicato: gio, 8 Mag , 2014

L’urlo di ribellione della società civile sventola dai ponti di Palermo

All’indomani della circolare del Csm, che smantella il pool antimafia, comparsi questa notte i lenzuoli di protesta

10153920_10203807391971118_6585016517293901195_nSalvatore Borsellino chiede e Palermo risponde. «Ribellatevi adesso. Chiedete a gran voce giustizia e verità, impedite che a questi magistrati sia messo il bavaglio. Non possiamo permetterlo! Il popolo di Palermo deve reagire! Il popolo di Palermo deve alzare la testa, non deve aspettare che sia versato altro sangue!». È l’urlo, forte e indignato, che il fratello del giudice ucciso nella strage di via D’Amelio aveva lanciato appena un paio di giorni fa dal palco allestito in piazza Castelnuovo, a Palermo, per il comizio di Beppe Grillo. Alla luce della decisione del Csm di bloccare le nuove indagini sulla trattativa Stato-mafia, azzerando di fatto il pool, Borsellino era intervenuto per sottolineare quanto la direttiva del Consiglio Superiore della Magistratura non è nient’altro che l’ennesimo e gravissimo tentativo di ostacolare il processo in corso a Palermo sull’indicibile accordo stretto tra i vertici di Cosa nostra e pezzi deviati delle Istituzioni. Di fronte a queste vergognose mosse, messe in atto dai piani alti dello Stato, diventa fondamentale la protesta dell’opinione pubblica. L’unica in grado di «compiere il miracolo», come diceva Paolo Borsellino proprio in riferimento ai provvedimenti disciplinari contro il pool antimafia, poi rientrati.

E così, questa notte, numerosi lenzuoli hanno fatto la loro comparsa sui ponti di viale Regione Siciliana, riportando su pezzi di stoffa bianca l’urlo di ribellione di Salvatore Borsellino e di tutti quei cittadini onesti che non ci stanno a rimanere in silenzio mentre viene smantellato il pool di Palermo. Come già nel 1992 sui balconi e le finestre della città, all’indomani della morte di Falcone e Borsellino, sventolano gli striscioni colmi di profonda rabbia: “Lo Stato carogna blocca il pool antimafia” è il messaggio di rifiuto del consenso alla mafia e allo Stato complice. I lenzuoli appesi sono la tangibile denuncia della società civile, sono la visibile resistenza popolare a chi non vuole che il processo trattativa vada avanti, perché, alla verità, preferisce la menzogna. I lenzuoli bianchi, un tempo simbolo dei morti ammazzati nelle strade e intrisi di sangue, sono oggi colorati da quel potente No alla mafia e a chi con lei scende a compromessi. Oggi come allora.

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