Pubblicato: mar, 5 Apr , 2016

Libertà di stampa: domani a Perugia e Roma nel nome della “decenza”.

E’’ stato annullato dalla Questura di Roma il presidio dei sindacati di stampa e delle associazioni per la libertà di informazione (FNSI, USIGRAI e art. 21) annunciato per domani, 6 aprile, davanti al tribunale del Vaticano per solidarietà nel processo Vatileaks,  ai giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi .

“Una decisione che non può far venir meno il dovere di una vicinanza ai colleghi nelle forme opportune”, hanno confermato il segretario Fnsi, Raffaele Lorusso, il presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti e il segretario Usigrai, Vittorio Di Trapani . Così alcuni esponenti sindacali e associazioni accompagneranno i giornalisti senza esporre le sigle, in forma privata.  La decisione della Questura di Roma non potrà che suscitare proteste ed incomprensioni, il 7 aprile, a Perugia, al Festival Internazionale del giornalismo, quando il mondo del giornalismo, con studenti e apprendisti giornalisti in sala, oltre alle famiglie delle vittime, avrebbe voluto ricordare la memoria degli undici giornalisti italiani uccisi dalle mafie, al teatro della Sapienza, alle ore 18, con la conduzione di Lirio Abbate.

La storia si ripete nelle tante storie

Due appuntamenti diversi nella forma, il mancato presidio a Roma per Vatileaks (6 aprile) e l’appuntamento al teatro della Sapienza di Perugia (7 aprile) ne siamo consapevoli, ma  che  potrebbero  far condividere un unico sentimento di scandalo, di rabbia, di protesta,  utile nel nostro Paese, perchè dovrebbero farci tornare a parlare tra di noi per presidiare la democrazia, che non esiste senza la tutela del lavoro di chi l’informazione la fa e la elabora come servizio pubblico, per tutti.  Se ci riflettiamo, basta davvero poco per imbavagliare e nascondere, così come per far sparire fatti e prove, senza un presidio vigile di tutti. Basta tacere o non vedere bene, per corrompere la ricerca della verità.  Il processo per la verità sull’assassinio di Ilaria Alpi e il caso Regeni in Egitto, non sono molto diversi dall’ omicidio di Mauro Rostagno e  dai tanti depistaggi  anche sulla morte di Peppino Impastato (ebbe la tessera di giornalista 20 anni dopo la sua morte, quando si chiarì che non era un terrorista, ma una vittima della mafia), ad esempio.  Siamo retorici? Si, bene, ci piace. Se ci lasciassimo andare e perdessimo l’orgoglio  per i diritti ed i valori fondamentali saremmo già morti. Questo è il punto. Così, se a Perugia andrà in scena domani, a teatro, una sorta di storia delle storie degli undici giornalisti uccisi dalle mafie condotta da Lirio Abbate (minacciato anche per le inchieste su Mafia Capitale), a Roma, alle 10, le rappresentanze sindacali dei giornalisti, ma a titolo personale, dopo il divieto della Questura di Roma, accompagneranno i giornalisti Nuzzi e Fittipaldi, come gesto di solidarietà,  che testimonierà semplicemente che così non va e che tutti noi (giornalisti, sindacati, istituzioni, cittadini) alla libertà di informazione e di essere informati non ci vogliamo rinunciare. Non ci stiamo a  dimenticare gli undici lavoratori uccisi dalle mafie, che nessuno ha saputo o voluto proteggere, così come non ci stiamo a lasciare soli quegli “operai” dell’informazione, che, oggi, nel fare molto bene  il loro mestiere vengono accusati di tutto, anche di essere dei ladri, ma di cosa,  forse  di notizie?

Eppure prima o dopo anche della accusa mossa dal Vaticano a Gianluigi Nuzzi (autore di Via Crucis, ed. Chiarelettere) ed Emiliano Fittipaldi (autore di Avarizia, ed. Feltrinelli) la storia dovrà restituire la ragione  a chi la  giustizia vorrebbe aiutarla davvero. Anche Papa Francesco ha potuto conoscere, grazie al  loro lavoro  dei fatti illeciti (soldi donati per l’ospedale Bambin Gesù e finiti altrove e tanti altri fatti strani),  perlomeno contro la morale, contro la Chiesa e perfino, lo vedremo, contro la legge degli uomini, che potrebbe rischiare di coincidere , in parte, perfino con lo stato di  diritto dello Stato Vaticano.Esempi di come la storia delle storie se non la osserviamo bene e ne comprendiamo i meccanismi, rischierà di mietere ancora vittime, pur con modalità diverse, ma con un unico obiettivo: nascondere la verità per interessi altri da noi, come collettività.La memoria è utile solo se costruisce sorveglianza per la decenza, altrimenti rischia di tramutarsi in una triste, pur orgogliosa liturgia laica, del rosario delle litanie dei morti, ammazzati o no, cosa importa. Così rischiamo tutti di morire un pò di più.

Questo l’appello sincero, che vorremmo fosse contenuto nei presidi istituzionali e non, nelle strade, così come in una sala di teatro. Solo così, ai nostri lavoratori dell’informazione, morti per essere stati eroi del quotidiano, possiamo restituire onore e decenza. Anche a loro, senza alcun dubbio, dedichiamo il nostro pensiero ed il nostro piccolo, ma testardo impegno di ogni giorno: Beppe Alfano, Carlo Casalegno, Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giuseppe Fava, Mario Francese, Peppino Impastato, Mauro Rostagno, Giancarlo Siani, Giovanni Spampinato e Walter Tobagi.

Di

Ultime notize

Europa, la strage degli innocenti. E le “vittime” si fanno carnefici, perchè?

23 luglio 2016, Commenti disabilitati su Europa, la strage degli innocenti. E le “vittime” si fanno carnefici, perchè?

Alla Sicilia e alla Calabria non servono ponti ma autostrade, ferrovie e aerei

26 novembre 2023, Commenti disabilitati su Alla Sicilia e alla Calabria non servono ponti ma autostrade, ferrovie e aerei

Operazione All in : Cosa Nostra e il business del gioco d’azzardo

25 novembre 2023, Commenti disabilitati su Operazione All in : Cosa Nostra e il business del gioco d’azzardo

Sicilia – Cuffaro alla conquista dell’Europa [o forse no?]

24 novembre 2023, Commenti disabilitati su Sicilia – Cuffaro alla conquista dell’Europa [o forse no?]

SS106 jonica: ombre su una delle opere più importanti per il sud

29 ottobre 2023, Commenti disabilitati su SS106 jonica: ombre su una delle opere più importanti per il sud

Il locale di ndrangheta a Sarzana coordina anche parte della mafia toscana

26 ottobre 2023, Commenti disabilitati su Il locale di ndrangheta a Sarzana coordina anche parte della mafia toscana

Video

Service Unavailable.