Pubblicato: mer, 11 Dic , 2013

Letta alla Camera per la fiducia

Il premier oggi alle Camere per verificare la tenuta della nuova, ristretta, maggioranza

aggiornamento ore 16.05 : Voto di fiducia, ok della Camera al governo: 379 sì, 212 no

Enrico Letta si è presentato questa mattina alla Camera dei Deputati per ottenere la fiducia a seguito della fuoriuscita di Forza Italia dalla maggioranza. Il premier ha parlato di «nuovo inizio» all’insegna del patto per il governo per il 2014 con il Nuovo Centrodestra, ovvero con una maggioranza «numericamente più debole ma politicamente più coesa».

Letta ha ricordando i punti del programma. Dalle riforme istituzionali da fare in 18 mesi alla riforma degli ammortizzatori sociali da completare entro l’anno venturo passando per la legge elettorale, «l’obiettivo è un meccanismo maggioritario», i rapporti con l’Europa, «vogliamo rilanciare l’Europa» e il debito pubblico «prevediamo dismissioni per 12 miliardi da destinare alla riduzione del debito».

Ad accendere l’attenzione è stato, ad ogni modo, lo scontro con i Cinque Stelle. Il presidente del Consiglio ha voluto condannare il populismo antieuropeo di Grillo, gli inviti di quest’ultimo alla rivolta dei cittadini, alla disobbedienza dei tutori dell’ordine nonché le liste di proscrizione contro i giornalisti apparse nel blog del comico. Su quest’ultimo punto il premier ha detto, rivolto al capogruppo pentastelato: «lei ha rilanciato che o i giornalisti scrivono le cose che vi piacciono o vengono messi alla gogna. È inaccettabile». Il M5S, per bocca del capogruppo Nuti, ha del resto espresso la sua contrarietà al governo in maniera netta. Lungi dal ravvedersi dagli estremismi verbali del leader, nel suo intervento, Nuti ha dichiarato: «Noi cittadini onesti vi faremo sparire, costi quel che costi. Lo faremo in nome dei nostri genitori, in nome dei nostri figli, in nome di tutti coloro che avete ucciso in questi decenni».

Come facile immaginare il presidente dell’assemblea, in quel momento proprio il cinquestelle Di Maio, è stato costretto a richiamare più volte i deputati grillini, ma anche di altri schieramenti, ricordando a tutti la necessità di tenere un linguaggio e un comportamento più rispettoso per le istituzioni.

Alle 16 il governo sarà al Senato per chiedere la fiducia nell’aula dove i numeri sono ancora più ristretti e dove, è facile prevederlo, nei prossimi mesi si combatterà voto su voto, provvedimento su provvedimento.

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