Leoluca Orlando alla fiera di AddioPizzo: sono tornato quello di prima
Intervistato da giornalisti e dal comitato, il sindaco fa il bilancio dei suoi due anni alla guida della città.
Un sindaco deciso e provocatore quello che ha chiuso il ciclo di dibattiti previsti alla festa di addio pizzo chiusasi ieri. Intervistato da giornalisti locali e dai ragazzi del comitato, Leoluca Orlando ha risposto intercalando pezzi della storia dei suoi ultimi due anni in qualità di primo cittadino. L’intenzione infatti era quella di fare un bilancio di cosa è stato fatto e cosa no dalla sua amministrazione. “Sono stato proclamato sindaco dopo solo 16 ore, in un momento in cui il comune doveva essere dichiarato fallito per dissesto finanziario”. Trovandosi ad un bivio, preferisce non dichiarare default e rimettere i conti a posto. Ora asserisce di esserci riuscito e che il tempo di promesse e proclami sia finito. Passerà ai fatti questa nuova giunta da poco percorsa dai cambiamenti apportati da orlando che adesso più che mai vuole metterci la faccia, ripetendo continuamente che di quello che accadrà risponderà lui personalmente. La scadenza che si dà è tra 6 mesi, durante il tempo che passerà l’amministrazione dovrà dimostrare che una volta evitato il rischio default ci saranno i fatti. Cosa si aspettano i cittadini?Le parole degli intervistatori sono tristemente sempre le stesse: la città è sporca, il trasporto pubblico è pessimo, il centro storico cade a pezzi. Le risposte del sindaco abili e sfuggenti:”siamo fuori dal tunnel finalmente, non sono più ricattabile a causa del dissesto, recupereremo la concretezza”. Sulla questione sollevata da Addiopizzo che incalza sulle parole del moderatore, ovvero l’assenza di controllo e l’abbandono del centro storico, simbolo dell’identità di tutti i palermitani non necessariamente abbandono del resto della città, Orlando risponde deciso:” Questa overdose di attenzione per il centro è fuori tempo, do la colpa a Guttuso che con l ‘esaltazione della Vucciria ha fatto loro montare la testa. Dietro quest’amore per il centro non ci possono essere i pusher e il baccano. Farò il sindaco a mio modo, non prendo lezioni di sensibilità da nessuno”. Un dialogo disteso e colloquiale, un dibattito aperto e schietto che usualmente non si vede spesso tra governanti e governati. La promessa è quella di rivedersi per parlare dei risultati, di azioni concrete che il sindaco si è impegnato a portare a termine ora che le casse sono risanate. Si prospettano futuri confronti con i cittadini che sempre più a voce alta chiedono di partecipare al processo democratico. Lo conferma Addiopizzo con l’iniziativa dell’investimento collettivo che ha presentato al giardino inglese nei tre giorni di fiera. Serve la partecipazione dal basso per scuotere la politica, intesa in senso ampio come spazio dell’agire. Un agire che Orlando promette avrà i suoi effetti. “ Sono tornato quello di prima” afferma il sindaco. Una primavera 2.0 per Palermo? Appuntamento tra 6 mesi, a novembre al prossimo incontro/dibattito che organizzerà il comitato.