Pubblicato: mar, 5 Feb , 2013

Le promesse di Silvio La Qualunque

Dovremmo sapere tutto di Berlusconi e non sorprenderci. La capacità di contraddirsi, rovesciare quanto dichiarato prima e “travisato” da giornalisti comunisti

 

di Nuccio Fava

Gli italiani dovrebbero da tempo sapere tutto di Berlusconi e non sorprendersi più di nulla. Per quanto unicum nel panorama italiano, tra le sue caratteristiche più vistose c’è quella di contraddirsi, smentirsi, replicare con la massima disinvoltura a quanto dichiarato solo qualche ora prima, giungendo ad accusare i giornalisti di voluta deformazione, per fare il gioco della sinistra e dei magistrati comunisti. Ciò nonostante Berlusconi non si stanca mai di replicare secondo un metodo che gli ha in certa misura sempre portato fortuna. Possiamo citare le ultime due clamorose e disinvolte bugie, quando ad esempio ha definito mela marcia l’ottimo Balotelli o ha imposto la cosiddetta soluzione nazionale per Alitalia da affidare ai coraggiosi imprenditori made in Italy, impedendo l’accordo con Air France come estrema strada per evitare il tracollo della compagnia di bandiera. Gli esempi potrebbero essere infiniti, clamoroso quello su Mario Monti indicato dal cavaliere come possibile federatore di tutti i moderati.
NEWS_96749Certo non sorprende che il fido Alfano e gli altri scudieri della corona non abbiano mai una reazione di sorta e tanto meno osino contraddire il cavaliere: resterebbero fulminati e comunque una qualunque critica assumerebbe il carattere del tradimento e dell’apostasia. In verità la prestazione di Balotelli di ieri a S. Siro è stata un trionfo specie perché l’ex giocatore del Manchester ha segnato due gol proprio come contro la Germania della cancelliera Merkel, divenuta la principale nemica dell’Italia fino al punto che se non cambia radicalmente registro costringerà l’Italia – questa la proposta di Berlusconi- ad uscire dall’euro, per potere finalmente stampare a volontà carta moneta italica e risolvere così finalmente tutti i problemi. A cominciare dall’abbassamento generalizzato delle tasse fino alla restituzione in contanti o per bonifico del maltolto con l’IMU di Tremonti. Nonostante queste panzane che non varrebbe ricordare, la cosa sorprendente è che il centrodestra grazie a Berlusconi continua a crescere e il distacco da Bersani di conseguenza diminuisce. Come nel gioco dell’elastico, se tiri da un lato le conseguenze interessano il lato opposto: Berlusconi sale e Bersani scende e ovviamente viceversa.
Purtroppo, con una campagna elettorale occupata prevalentemente da battute e insulti, si rischia di fare mancare un vero e approfondito contributo critico che dovrebbe far aprire – come si dice – gli occhi ai cittadini elettori. Non ci pare che questo stia avvenendo per insipienza delle forze politiche e dei loro leader sempre più battutisti e scarsamente capaci di riflessioni articolate e di verità nei confronti dei gravi ed esplosivi problemi della crisi italiana. Se i protagonisti maggiori non sono capaci di svolgere in modo sufficiente la loro funzione e responsabilità di profonda chiarificazione e formulazione credibile di proposte alternative e praticabili, a differenza delle demagogiche nuvole di fumo immesse senza sosta dal cavaliere nel circuito mediatico, il voto del 24 e 25 potrà riservare sorprese molto amare; preannunciate del resto dai dati fino ad oggi disponibili sul non voto e/o dall’astensionismo diffuso, come si è visto nelle recenti elezioni siciliane che, a causa anche delle divisioni nel centro destra hanno favorito la vittoria di Crocetta, accompagnata però non solo da una vasta diserzione alle urne, ma anche dal boom di risultati del movimento di Grillo. In ogni caso la Sicilia è un’isola e resta comunque una realtà molto particolar sotto aspetti molteplici; e tuttavia dovrebbe il caso Sicilia essere oggetto di esame più approfondito di quanto nel complesso si sia fatto, anche al fine di trarne qualche insegnamento utile per il voto nazionale. E non a caso del resto la Sicilia è considerata tra le regioni in bilico tra centro destra e centrosinistra e potrebbe risultare molto rilevante nell’attribuzione dei seggi per il senato. L’unico errore che in ogni caso andrebbe evitato è quello di ritenere che siano sufficienti gli accorati appelli del presidente Napolitano e del cardinale Bagnasco a modificare una situazione che si presenta sempre più incerta, inquietante e difficile.

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