Pubblicato: dom, 2 Mar , 2014

La Russia dichiara guerra all’Ucraina

Il Presidente ucraino ad interim Turchynov prepara il paese alla guerra dopo l’autorizzazione del Parlamento russo all’intervento militare

ucrainaBlindato lo spazio aereo, l’Ucraina si prepara ad affrontare una vera e propria guerra contro la Russia, la cui autorizzazione all’intervento militare in Crimea ha rappresentato per il nuovo governo ad interim una vera e propria dichiarazione di guerra.

Nelle ultime ore il Presidente Turchynov ha annunciato che qualsiasi intervento delle milizie russe verrà interpretato come un attacco vero e proprio, mettendo in allerta le forze militari del paese ed esortando la comunità internazionale ad adottare misure concrete per aiutare l’Ucraina. Il Primo Ministro ucraino Yatsenyuk ha poi fatto eco alle dichiarazioni del Capo dello Stato, sostenendo che si tratta di un vero e proprio allarme rosso riguardante un paese già in ginocchio, incapace di tollerare un ulteriore bagno di sangue.

L’Ucraina comincia così ad abbandonare la via diplomatica preparando le sue forze militari allo scontro bellico, mentre la Russia stessa si spacca a metà: negli ultimi giorni si sono moltiplicate esponenzialmente le manifestazioni contrarie all’invasione della Crimea.

A confermare che quelle del presidente Turchynov non sono solo dichiarazioni di circostanza arriva la notizia che l’Ucraina ha richiamato tutti i riservisti delle forze armate mentre la Russia non solo ha portato a 15 mila, in rapido aumento, i suoi uomini presenti in Crimea ma ha iniziato a sequestrare le armi agli ucraini. Questo sarebbe accaduto all’Accademia della Marina ucraina a Sebastopoli, scene simili in una caserma dell’esercito cinta d’assedio da uomini armati filorussi senza distintivi (forse russi stessi) ma in quel caso, pare, che gli ucraini siano pronti alla resistenza armata.

Mentre si susseguono i vertici internazionali appare sempre più probabile il boicottaggio del G8 di Sochi, in Russia, di giugno, a tal riguardo il segretario di Stato Kerry ha minacciato Mosca di espulsione dal G8. La NATO, per bocca del suo segretario generale Rasmussen, ha chiesto a Putin di fermarsi. Sempre sul fronte del Patto Atlantico va ricordato che i partecipanti all’Alleanza hanno l’obbligo di intervenire qualora un membro venisse colpito, cosa che non riguarda però gli Stati, come l’Ucraina, semplicemente associati alla NATO, ad ogni modo, la Polonia, membro effettivo del Patto, si è detta “minacciata” da comportamento russo. Nel caso la crisi toccasse anche la Polonia, l’escalation sarebbe dietro l’angolo. Al momento questo scenario sembra improbabile e troppo pessimistico ma data la gravità della situazione non si può escludere neanche la più lontana delle ipotesi.

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