Pubblicato: mer, 2 Apr , 2014

La rivista scientifica Lancet riconosce il primo caso di Whatsappite

La patologia ha colpito, a Natale, una donna spagnola che ha messaggiato ininterrottamente per sei ore

 

whatsapp_011Whatsapp è il nomeLogo WhatsApp del software e della società che Marc Zuckerberg, il patron di Facebook, ha voluto acquistare per la cifra stratosferica di 19 miliardi di dollari. E’ l’applicazione, una delle più scaricate dai negozi di app, che conta 450 milioni di utenti nel mondo e ha rivoluzionato il modo di comunicare. Chiunque possegga uno smartphone può, infatti, inviare gratuitamente messaggi, foto, video e audio.

Nessuno riesce più a farne a meno. Arrivando, addirittura, a pregiudicare la propria salute. E’ il caso di una giovane donna di Granada, in Spagna, che ha passato sei ore di seguito a rispondere a messaggi di auguri durante la notte di Natale fino a lamentare, al risveglio, un dolore lancinante a entrambi i polsi. I medici, alla palpazione della stiloide radiale, una formazione ossea del polso, le hanno riscontrato una grave infiammazione ai tendini dei due pollici.

Per il Lancet medical journal, il dolore bilaterale è ascrivibile a un’inedita patologia, la WhatsAppitis, causata dall’uso spasmodico dell’applicazione per smartphone. La donna, spiega l’articolo pubblicato dalla rivista scientifica inglese, ha tenuto in mano un telefono cellulare del peso di 130 grammi per almeno sei ore e, in tutto quel tempo, ha stressato con movimenti continui e costanti i pollici di entrambe le mani.

Il fenomeno analogo era già noto alla comunità scientifica. Negli anni ’90, infatti, si diffuse la Nintendinitis, un problema di salute collegato allo stiramento ripetuto dei muscoli del polso. I soggetti più esposti al disturbo erano bambini e adolescenti, che impiegavano molto del loro tempo a giocare ai videogame. I loro polsi furono addirittura interessati da lesioni.

La rivista Lancet avverte la comunità scientifica che l’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici potrebbe ampliare la platea dei pazienti affetti da tale disturbo. Potrebbe colpire sempre più di frequente anche gli adulti con tenosinoviti, cioè infiammazioni che coinvolgono la guaina dei tendini dei muscoli flessori della mano.

La patologia, inoltre, potrebbe aggiungersi a quella molto più comune e già diffusa tra chi usa in maniera compulsiva il cellulare, la “ringanxiety”. E’ l’ansia da trillo, la fantomatica sensazione di sentire squillare o vibrare il telefono cellulare, anche quando questo non squilla o non vibra.

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