Pubblicato: mar, 30 Giu , 2015

La questione greca, la degenerazione dell’Unione europea.

E’ pericoloso affidarsi ancora all’ottusità dei tecnocrati mentre montano nazionalismi, xenofobie, nuovi fascismi.

Tsipras decreta la chiusura di banche e borsa per 6 giorni. La decisione si è resa necessaria dopo che la Bce ha congelato la liquidità di emergenza che tiene in superficie gli istituti di credito. “Soffocano la volontà del popolo greco”, ha detto il leader. Stabiliti pure controlli ai movimenti dei capitali per arginare l’emorragia di liquidità dal Paese.

tsiprasIl Parlamento greco ha intanto approvato il referendum popolare indetto da Tsipras per il 5 luglio: i cittadini sono chiamati a decidere se la Grecia dovrà accettare o no le proposte della troika. Il governo a guida Syriza ha interrotto il negoziato con Commissione, Bce, Fmi.

La Grecia viene sottoposta ad un accanimento terapeutico da parte della troika formata da Commissione europea, Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale. Asse che dal 2009 ha ridotto i salari dei lavoratori greci del 37%, le pensioni del 48%, il numero degli impiegati statali del 30%, i consumi del 33%, il reddito complessivo del paese del 27%. La disoccupazione è salita al 27%, per merito di tali misure oppressive adottate per mere logiche finanziarie, mentre il debito pubblico è schizzato al 180% del Pil.

L’incubo dei difensori di tale Europa sorda e muta è la contabilità e coloro che ciò impongono sono economisti che da decenni e fin qui hanno sbagliato e continuano a sbagliare tutti i calcoli, e infatti il sistema globale, a cui essi si riferiscono, sta generando soltanto crisi, disperazione e traumi. Le masse che fuggono da fame e guerre, disastri planetari, sono vittime di cotali economisti. E il comportamento pilatesco tenuto in occasione dell’emergenza profughi è la prova provata di un’insussistenza.

grecia-uscita-euroL’Europa unita invece era stata pensata per farla finita con le dittature che l’avevano funestata e ampliare l’area e l’incidenza delle democrazie costituzionali, basate sulla giustizia sociale e la solidarietà. L’idea di tale Europa dei cittadini è nata all’indomani della terribile tragedia nazifascista e della spartizione del mondo in aree d’influenza. Ebbene, gli esercizi un po’ miserabili dei banchieri e dei loro esecutori politici riprospettano il riesplodere di nazionalismi, populismi, xenofobie, egoismi, rigurgiti fascisti. La povertà, come avviene in Grecia, nonché gli squilibri, le ingiuste differenze rischiano di dividere il continente e precipitarlo nelle chiusure e la disperazione sociale, mentre clamori di guerra battono ai confini e fin all’interno, come succede per la tensione armata in Ucraina dove si contrappongono gli interessi della Russia di Putin e quelli degli Stati Uniti e della Germania, con gli altri paesi dell’Unione come timidi ostaggi.

La governabilità economica non può calpestare la volontà democraticamente espressa dai cittadini europei. Tsipras è l’unico che tenta di resistere ai nuovi metodi che di fatto sono golpisti e perpetrati dall’Unione europea dei banchieri con sede a Francoforte. Per le nuove sovranità limitate non occorrono armi ma imposizioni economiche che arrivano da istituzioni costituite da tecnocrati che prevaricano l’autonomia degli stati nazionali, diktat il cui scopo pare, nei fatti, essere quello di affogare i diritti dei cittadini sovrani.

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